BERLINO Angela Merkel è stata rieletta ieri a larghissima maggioranza alla guida della Cdu al congresso dell'Unione cristiano democratica a Colonia: 96,7%, il suo secondo migliore risultato dopo quello di due anni fa (97,9%). I delegati l'hanno acclamata con 12 minuti di applausi. La cancelliera sembra avere conquistato lo zenit della sua carriera e di non avere intenzione di scendere: tre volte vincitrice alle urne, nove anni al governo, e nessun rivale all'orizzonte.
Eppure i segni di stanchezza e i dubbi sul dopo esistono. Lunedì scorso, vigilia del congresso, stava così male che ha dovuto interrompere un'intervista. Cinque ore di sonno da anni la notte, le montagne di carte che divora tutti i giorni, la solitudine del timone, non passano invano. Angela governa da sola. Ma nel suo discorso di 80 minuti, non c'era ombra di stanchezza: la cancelliera ha saputo infiammare il popolo Cdu, ma nella base del partito si addensano nubi. Nonostante il buon risultato della Cdu-Csu alle elezioni un anno fa (41,5%), oggi la Cdu governa solo in quattro Laender. La cancelliera è salda in sella, ma la Cdu? Il partito è costretto a identificarsi con lei, ma non mancano i malumori, specie nell'ala conservatrice vicina agli imprenditori. Con lei, criticano, la Cdu si è spostata troppo al centro, è diventata socialdemocratica, col risultato di avere lasciato a destra uno spazio occupato da un nuovo partito, l'AfD (alternativa per la Germania), partito antieuro che pesca voti anche all'estrema destra.
Flaminia Bussotti
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