Ma come mai i giornali inglesi scrivono che la vittoria di Joshua è stata giusta? «Perché non possono fare diversamente - risponde Damiani - ma anche loro sanno com'è andata. Ieri i giudici sono stati bravi a mischiare le carte, ormai nel pugilato olimpico l'Aiba fa ciò che vuole, e che ci rimette sono i pugili che
fanno il loro mestiere».
«Per vincere certi incontri - continua il ct azzurro - ci deve essere una grande differenza, come è successo ieri con il kazako Sapiyev (oro nei welter ndr) che all'ultima ripresa ancora picchiava il britannico Evans. O fai così o ti fanno perdere».
Com'è il giorno dopo di Cammarelle? «Roberto è un grande - dice Damiani - e bisogna fargli un monumento. Le statue non andrebbero fatte solo per i grandi statisti e i poeti ma anche per quelli come lui. Sensibilizziamo qualcuno e facciamo un monumento a questo grande sportivo».
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