Penne nere anti-trabiccoli «Noi non li vogliamo»

Penne nere anti-trabiccoli «Noi non li vogliamo»
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Venerdì 20 Gennaio 2017, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 10:45
TREVISO - (zan) (p. cal.) Una grande festa degli Alpini e di tutta la popolazione. Con commemorazioni, momenti istituzionali e culturali, ma anche e soprattutto allegria, convivialità e - perché no - un po' di folclore. Questo vuole essere la 90esima Adunata del Piave a Treviso. E per questo si stanno adottando tutte le precauzioni perché gli eccessi di qualche sconsiderato non rovinino il clima generale. Ecco spiegata la ragione dell'ordinanza anti-trabiccoli, in preparazione da parte del Comune e condivisa con il comitato organizzatore. Lo stop ai mezzi modificati e addobbati, come ribadisce anche il presidente della sezione di Treviso Raffaele Panno (nella foto a sinistra), peraltro non è una novità, né del capoluogo della Marca, né di questa edizione. Anche per la precedente adunata trevigiana, nel 1994, ad esempio, fu attuata una campagna di sensibilizzazione sul tema. «Molti dei proprietari e guidatori di questi mezzi vengono da fuori: cè chi li carica sul camion e li porta fino nel luogo dell'adunata. Alcuni non sono nemmeno alpini», chiosa Panno. Il divieto - è bene ricordarlo - riguarda solo veicoli non omologati (spesso Ape, trattorini o altri mezzi agricoli ritoccati artigianalmente) su cui, poi, salgono troppe persone, finendo magari per provocarne il ribaltamento. Come successo ad Asti, lanno scorso, dove purtroppo ci scappò pure il morto. A Treviso, data la conformazione della città e la chiusura del centro, il controllo, almeno in teoria, dovrebbe essere più semplice. Di certo, alpini e amministrazione porranno particolare attenzione sulla sicurezza, anche in virtù di norme (e di responsabilità per gli organizzatori) sempre più vincolanti a livello generale.
Il sindaco Giovanni Manildo è convinto della bontà dell'ordinanza che vieterà i trabiccoli: «È un provvedimento che ho voluto e che condivido fino in fondo. Ci è stato chiesto per prima proprio dall'Ana: ogni anno manda a tutte le sezioni una lettera con cui chiede di non allestire questi mezzi, che non sono previsti dal codice della strada e sono pure pericolosi. Ad Asti hanno provocato la morte di un ragazzo. E nessuno vuole che una cosa del genere accada anche durante la nostra adunata. Abbiamo quindi deciso di dare alla polizia locale uno strumento che le consenta di eseguire controlli e, nel caso, sequestri. E stiamo parlando di veicoli che comunque non potrebbero circolare, non di vecchie moto o campagnole».
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