Gli Usa varano i passaporti con la «X» per indicare il terzo genere, un passo storico per le persone che non si riconoscono nella categoria binaria maschio o femmina. Il primo documento è appena stato emesso e dall'inizio del 2022 l'opzione sarà normalmente disponibile, sia sui passaporti che sui certificati di nascita degli americani all'estero. L'annuncio è stato dato dal dipartimento di stato in occasione della Giornata della consapevolezza intersessuale (Intersex Awareness Day), proprio mentre in Italia il ddl Zan contro le discriminazioni sessuali affondava in parlamento.
Come funziona
«Voglio ribadire, in occasione dell'emissione di questo passaporto, l'impegno del dipartimento di stato a promuovere la libertà, la dignità e l'eguaglianza di tutte le persone, comprese quelle della comunità Lgbtqi», ha sottolineato il portavoce Ned Price.
Gli altri Paesi
Ci sono già almeno undici Paesi che hanno l'opzione «X» o «altre» per i passaporti, secondo l'organizzazione Employers Network for Equality and Inclusion. Tra questi il Canada, la Germania, l'Argentina, ma anche Paesi asiatici come l'India, il Nepal e il Pakistan, una eredità del concetto storico sud-asiatico di Hijra per indicare le persone che si considerano come transgender o transessuali. Per gli Stati Uniti si tratta di un ulteriore passo avanti nelle politiche sull'inclusività di genere, dopo che Joe Biden ha promesso di fare dei diritti della comunità Lgbtqi (il 5,6% degli americani adulti, secondo un recente sondaggio Gallup) una delle priorità della sua amministrazione. Come dimostra anche la riapertura dell'esercito ai transgender che erano stati messi al bando da Donald Trump e l'approvazione alla Camera della Equality act, che vieta discriminazioni contro gli appartenenti a questa comunità. Una legge che rafforza il Civil Rights Act del 1964, estendendo le protezioni dei diritti civili anche contro le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere. Questo significa che chi appartiene alla comunità Lgbtqi non potrà essere discriminato in tutte le aree della vita, dal lavoro alla casa, dal credito ai servizi pubblici.