La Russia inserisce il movimento Lgbt nella lista dei terroristi: nuova stretta contro i diritti umani

Il nuovo provvedimento rappresenta l'ennesimo schiaffo di Mosca a diritti umani e società civile

La Russia inserisce il movimento Lgbt nella lista dei terroristi: nuova stretta contro i diritti umani
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Venerdì 22 Marzo 2024, 17:40 - Ultimo aggiornamento: 22:51

Il regime di Putin torna a soffocare i diritti delle minoranze sessuali. Il Cremlino ha inserito il movimento internazionale Lgbt nella sua lista delle «organizzazioni estremiste e terroristiche»: un elenco speciale del Servizio federale russo per il monitoraggio finanziario (Rosfinmonitoring), che ha il potere di ispezionare e bloccare i conti bancari. Il nuovo provvedimento rappresenta l'ennesimo schiaffo di Mosca a diritti umani e società civile, e arriva pochi mesi dopo che la Corte suprema russa ha bollato come «estremista» il «movimento pubblico internazionale Lgbt», vietandone ogni attività. Il passo compiuto oggi dal governo russo appare come la diretta conseguenza della messa al bando decisa a novembre: una sentenza che fa temere un nuovo giro di vite con arresti e conseguenze penali per chiunque si schieri a difesa dei diritti delle minoranze sessuali. Timori che in realtà si stanno già concretizzando.

La stretta

Due giorni fa un tribunale russo ha infatti ordinato la custodia cautelare in carcere per due manager di un bar di Orenburg, il 'Posè, accusandoli proprio di aver violato il provvedimento con cui il regime ha appiccicato l'etichetta di «estremista» al movimento Lgbt.

Si tratta del primo procedimento penale di questo tipo, che potrebbe portare a condanne pesantissime, fino a dieci anni di reclusione. Il clima è quello di una vera repressione, tanto che gli attivisti di Ovd-Info affermano che già a inizio mese la polizia avrebbe fatto irruzione nel bar umiliando gli avventori del locale. Ma c'è anche chi denuncia multe e arresti per un bacio o per aver pubblicato online la foto di una bandiera arcobaleno dell'orgoglio Lgbt, ora considerata «simbolo estremista» da Mosca. Dietro tutto questo c'è ovviamente il Cremlino, che cerca di presentarsi come il paladino di presunti «valori tradizionali» in contrasto con quelli «occidentali».

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I precedenti

L'estate scorsa la Russia ha vietato gli interventi chirurgici di riassegnazione del sesso. Mentre nel 2022 ha varato una legge che di fatto estende anche agli adulti la famigerata norma del 2013 che ufficialmente punisce «la promozione» tra i minori di quelle che per il governo russo sarebbero «relazioni non tradizionali», ma di fatto ostacola ogni manifestazione pubblica in favore dei diritti delle minoranze sessuali: una legge già bocciata dalla Corte di Strasburgo perché discriminatoria e lesiva del diritto alla libertà di espressione. Una delle situazioni più drammatiche è poi quella denunciata già negli anni scorsi da Novaya Gazeta in Cecenia, dove la polizia è accusata di torture, arresti illegali e persino omicidi di persone omosessuali. La lista delle «organizzazioni estremiste e terroristiche» in cui Mosca ha inserito il movimento Lgbt è anche uno strumento di repressione politica: in questi anni il Cremlino vi ha elencato oppositori e dissidenti, compresi quelli legati a Navalny.

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