Putin in crisi mette a tacere i deputati della Duma che criticano la guerra

Le difficoltà di Mosca in Ucraina fanno crescere il dissenso interno. E mentre il presidente russo perde consensi, il suo potere vacilla.

Vladimir Putin sempre più solo prova a zittire i politici e i funzionari che criticano la guerra
di Giorgia Crolace
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Giovedì 10 Novembre 2022, 18:19 - Ultimo aggiornamento: 20:24

Il Cremlino avrebbe messo a tacere un gruppo di deputati della Duma, la camera bassa del parlamento russo, particolarmente critici nei confronti della guerra in Ucraina e gli errori fatti sul campo di battaglia dalle truppe russe. Lo ha rivelato l'agenzia di stampa Verstka sostenendo che l'elenco dei deputati, redatto dal primo vice capo dell'amministrazione presidenziale Sergei Kiriyenko, include il capo della Commissione di Difesa della Duma, Andrey Kartapolov: all'inizio del mese di ottobre aveva chiesto al Cremlino di «smetterla di mentire» alla popolazione russa riguardo la situazione al fronte e il numero di vittime tra i soldati.

Il “bavaglio” di Putin su chi critica la guerra

Scorrendo la lista compare poi anche il nome di Andrey Gurulyov, deputato della Duma ed ex vice comandante del distretto militare meridionale della Russia che, nel corso di una diretta televisiva, aveva denunciato le menzogne del Cremlino riguardo il ritiro dell'esercito russo dalla città di Lyman nella regione di Donetsk, riconquistata da Kiev. La trasmissione televisiva era stata improvvisamente interrotta mentre lo stesso Gurulyov parlava.

Tra i deputati e i funzionari critici nei confronti del Cremlino e zittiti da Putin ci sono anche Viktor Zavarzin, membro della Commissione di Difesa della Duma, Andrei Krasov, vice di Kartapolov e Nina Ostanina a capo della Commissione per la famiglia, le donne e i bambini.

Il Cremlino perde consensi

Un segnale e una testimonianza del fatto che il Cremlino è sempre più in difficoltà nel mantenere il consenso sulla guerra in Ucraina. Le pesanti battute d'arresto stanno facendo emergere tutti gli impedimenti di una guerra pianificata male e di un esercito allo sbaraglio, mandato a combattere senza un addestramento adeguato, dotato di armi obsolete o addirittura privo dell'equipaggiamento militare necessario per fronteggiare gli ucraini. Come ha raccontato il Guardian, sarebbero più di 400 i riservisti appena mobilitati, uccisi dalle bombe ucraine dopo essere stati abbandonati dai loro comandanti mentre i figli dell'èlite di Mosca continuano a portare avanti le proprie vite lontano dal fronte, senza mai essere stati convocati per l'arruolamento nell'esercito.

Mentre perde consensi, Putin vede vacillare anche il suo potere.

Lo scetticismo interno sta facendo emergere delle crepe all'interno di un Cremlino che non permette dissenso e opposizione, crepe che potrebbero indebolire o addirittura far sgretolare il regime di Putin.

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