Unioni civili, a Latina pro e contro manifestano in due piazze: ma la città resta a guardare

Unioni civili, a Latina pro e contro manifestano in due piazze: ma la città resta a guardare
di Marco Cusumano
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Lunedì 25 Gennaio 2016, 09:48 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 08:52
LATINA - Due piazze distanti appena 200 metri, due manifestazioni opposte: pro e contro le unioni civili. Tutto intorno c'è una città distratta che preferisce stare a guardare, senza prendere posizione, o almeno senza manifestarla apertamente.

Sabato pomeriggio, come in altre città italiane, anche a Latina c'è stato un evento, in piazza del Popolo, a favore delle unioni civili. Ieri pomeriggio, invece, nella vicina piazza della Libertà si sono radunate le “Sentinelle in piedi” che un paio di volte all'anno si mettono in fila, con un libro in mano, per manifestare silenziosamente il loro dissenso. Prima contro il ddl Scalfarotto, che perseguiva l'omofobia più o meno come avviene in tutti i paesi europei, ma che è rimasto sepolto da due anni in Senato. Oggi invece contro il ddl Cirinnà, il cui iter inizierà questa settimana, considerato un attentato alla «cellula fondamentale della nostra società, ovvero la famiglia». «Siamo assolutamente contrari - commenta Alessio Pagliari, una delle “sentinelle” di Latina - anche perché si rischia di aprire la strada alla pratica degli uteri in affitto, sono provvedimenti inaccettabili».

Il movimento è tra i più radicali. «Ritti, silenti e fermi vegliamo per la libertà d'espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull'unione tra uomo e donna. Vegliamo sullo stile dei Veilleurs debout francesi: in rigoroso silenzio, a due metri di distanza l'uno dall'altro, leggendo un libro in segno della formazione permanente di cui tutti abbiamo costantemente bisogno, rivolti nella stessa direzione che è quella di un futuro migliore». Ieri qualcuno, in realtà, invece del libro leggeva il proprio smartphone, ma magari si trattava di testi ugualmente formativi.

L'altra manifestazione, a favore delle unioni civili, ha visto la partecipazione più o meno dello stesso numero di persone, poco meno di un centinaio. Sicuramente poche considerando che si tratta di un capoluogo di provincia, ma alcuni degli organizzatori spiegano che l'evento è stato preparato in pochissimo tempo e molti pontini hanno preferito partecipare all'analoga iniziativa che si svolgeva in contemporanea a Roma.
C'era l'associazione promotrice “Sei come sei”, l'associazione Donne Europee e altri gruppi che sostengono la causa. Molti i cittadini che hanno aderito spontaneamente all'evento, alcuni dei quali hanno portato una sveglia, simbolo della mobilitazione nazionale accompagnata dall'hashtag #SvegliaItalia.

utti i cellulari erano sincronizzati per suonare alle 16,45 come in una sorta di flash mob con caratteristiche simili in tutte le 100 piazze italiane. Prima della conclusione hanno parlato Marilena Sovrani, ex assessore al Comune di Latina, e Mauro Visari il quale ha ricordato il suo impegno per le unioni civili sin da quando era consigliere comunale. C'erano anche Mario Ottocento e Antonio Garullo, la coppia gay che si sposò in Olanda senza mai riuscire a ottenere la trascrizione da parte del Comune di Latina.
 
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