Monopolizzavano i trasporti al Mof con metodi mafiosi: cinque arresti di carabinieri e Dda a Fondi

Monopolizzavano i trasporti al Mof con metodi mafiosi: cinque arresti di carabinieri e Dda a Fondi
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Lunedì 2 Marzo 2020, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 12:25

Nuovo blitz contro i gruppi criminali che con metodi metodi mafiosi acquisiscono il controllo dell’imprenditoria nel basso Lazio, tentando di monopolizzare i vari settori delle attività produttive. L’Arma dei Carabinieri, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, «ha proseguito la propria azione di contrasto nei confronti di un gruppo criminale operante nell’ambito del Mof, il Mercato Ortofrutticolo di Fondi, importantissimo snodo commerciale della provincia pontina con un significativo ruolo distributivo a livello nazionale».

I carabinieri del Comando Provinciale di Latina, nelle prime ore della mattinata odierna hanno eseguito tra Fondi, Pontecorvo, e Caivano (in provincia di Napoli), a 5 ordinanze di custodia cautelare (1 in carcere e 4 ai domiciliari) emesse dal Gip presso il Tribunale di Roma «nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di estorsione ed illecita concorrenza con minaccia o violenza, commessi con l’aggravante del metodo mafioso (art. 416 – bis.1 del codice penale). Nello stesso contesto si è inoltre proceduto al sequestro preventivo delle quote di due società di trasporto, la “Anna Trasporti S.r.l.” e la “D’Alterio Trasporti S.r.l.s.”.» spiegano gli inquirenti.

 

I provvedimenti sono scaturiti da un’indagine «convenzionalmente denominata “Aleppo 2”, avviata sulla scorta di nuovi elementi emersi successivamente all’omonima operazione culminata nell’esecuzione di otto ordinanze di custodia cautelare il 13 settembre 2018, «che aveva comprovato il condizionamento ambientale imposto con metodo mafioso dalla famiglia D’Alterio sull’indotto del Mercato Ortofrutticolo di Fondi, ottenuto grazie anche a radicati collegamenti con i clan camorristici casertani». Le nuove investigazioni hanno infatti consentito di acclarare «che gli indagati, nonostante i provvedimenti coercitivi, avevano continuato esercitare mediante intimidazioni il controllo del Mof».

Le accuse
In particolare, le indagini hanno consentito di accertare che il gruppo familiare capeggiato da Giuseppe D’Alterio, soprannominato “Peppe o’ Marocchino” «a seguito del sequestro preventivo de “La Suprema srl”, ditta precedentemente utilizzata per imporre un regime monopolistico nei trasporti del M.O.F., aveva avviato una campagna minatoria tesa ad estromettere dal mercato la predetta ditta in amministrazione giudiziaria, ostacolandone l’attività imprenditoriale e minacciando gli autotrasportatori che entravano in rapporti commerciali con l’amministratore giudiziario». Secondo gli inquirenti il sodalizio «ha esercitato un potere intimidatorio di tipo mafioso al fine di monopolizzare i trasporti da e per il M.O.F., in particolare nella tratte della Sardegna e per Torino, imponendo una vera e propria “provvigione” (5 euro a pedana) per i movimenti effettuati dalle altre ditte». Non solo, il gruppo «aveva costituito una nuova ditta, denominata “Anna Trasporti Srl”, fittiziamente amministrata da prestanome ma di fatto gestita dal Giuseppe D’Alterio, benché all’epoca ancora sottoposto agli arresti domiciliari, con la quale si stava gradualmente assicurando il controllo delle stesse fette di mercato già appannaggio della “La Suprema srl”, già sottoposta a sequestro». Per l’esecuzione dei provvedimenti sono stati impiegati 30 Carabinieri del Comando Provinciale, supportati da quelli delle province di Napoli e Frosinone, e da un velivolo proveniente da Pratica di Mare.

Gli arrestati
In carcere Giuseppe D'Alterio, (alias “Peppe o marocchino”), 64enne originario di Minturno (LT) e residente a Fondi;
Agli arresti domiciliari:
Giovanni D'Alterio, 58enne originario di Minturno e residente a Pontecorvo (FR);
Luigi D'Alterio, 44enne originario di Minturno e residente a Fondi;
Crescenzo Pinto, 39enne originario di Fondi ed ivi residente;
Domenico Russo, 33enne originario di Napoli e residente a Caivano (NA).

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