Latina, lo scacco matto di Alessandro Bruno

Alessandro Bruno
di Davide Mancini
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giovedì 24 aprile 2025, 11:19 - Ultimo aggiornamento: 12:32

Riuscire a invertire la rotta in sole due settimane si può. Guardare, per credere, cosa è successo al Latina Calcio 1932 dal post sconfitta con il Trapani, che ha fatto precipitare i nerazzurri a soli due punti dal play out, fino al successo salvezza al Francioni contro il Picerno. Il cambio in panchina, con l'arrivo di Alessandro Bruno al posto di Roberto Boscaglia, è stata la scelta giusta. Quella che ha cambiato il destino del club del presidente Terracciano. Nei sei punti conquistati contro AZ Picerno in trasferta e Potenza in casa, c'è molto di un allenatore giovane, determinato e ambizioso. Desideroso di finire bene una stagione complicata, per poi ripartire di slancio in quella successiva. Sono stati giorni intensi alla ex Fulgorcavi, in un tempo piccolo, Bruno ha svolto un lavoro enorme, strutturato su più livelli.

Il capolavoro è nato grazie alla capacità di entrare immediatamente in sintonia con un gruppo che, dopo aver salutato Padalino prima e Boscaglia poi, non aveva più alibi. Ma con un'atmosfera pesante a livello ambientale e una classifica inquietante, non era così facile trovare le risorse per riprendersi. Bruno, però, ha toccato le corde giuste, ha convinto la squadra che c'erano tutti i presupposti per potersi salvare. Che, nonostante tutto, esistevano i requisiti per sfatare il tabù trasferta, a Picerno, lì dove nessuno era riuscito a farlo dall'inizio del 2025. Tutti hanno seguito il nuovo allenatore, dal primo all'ultimo minuto. Come in terra lucana, quando Ciko dopo 60 secondi ha messo il turbo sulla sinistra per spaccare in due la partita, regalando un vantaggio fondamentale ai pontini. E come al Francioni sabato scorso, contro il Potenza, quando Bocic a un passo dal traguardo ha messo fine allo stato d'ansia, con una perla diretta all'incrocio dei pali. Bruno non ha stravolto, ma ha cambiato. Affidandosi anche a quei calciatori che erano rimasti ai margini del gruppo nell'ultimo periodo. Su tutti Ndoj, il centrocampista che aveva alternato buone prestazioni ad altre meno soddisfacenti, che non era più stato utilizzato da Boscaglia. Il tecnico classe 1983, invece, lo ha rimesso al centro del progetto, confidando nella sua esperienza, fisicità e qualità. Con lui in campo, il Latina ha cambiato passo, grazie anche all'inserimento di Ciko, capace di garantire sostanza in fase di contenimento e supporto in fase di possesso, impreziosito dalla rete in Basilicata. E poi c'è Bocic, finalmente protagonista. Con il gol della tranquillità segnato all'AZ Picerno e il bis concesso una settimana più tardi. Rendere tutti di nuovo partecipi, rientra tra i segreti del rilancio.
Con zero tempo a disposizione e uno score da brividi tra reti subite e gol fatti, Bruno ha scelto la via della saggezza. Prima non prenderle e poi, una volta costruita l'occasione giusta, colpire duro. E così, una squadra che prendeva continuamente imbarcate e faticava tremendamente a trovare lo specchio della porta, ha cambiato registro. Difendere bassi e ripartire con ferocia. Tre gol all'attivo e uno solo subito, per giunta su rigore, contro avversari forti, che parteciperanno ai play off.
 
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