Elisa uccisa da 5 colpi, sequestrati tre martelli nella casa del delitto

Elisa uccisa da 5 colpi, sequestrati tre martelli nella casa del delitto
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Sabato 15 Giugno 2019, 11:36 - Ultimo aggiornamento: 11:37
Il referto dell'autopsia sul corpo di Elisa Ciotti non è stato ancora depositato, ma le verifiche effettuare dalla dottoressa Liviero confermerebbero quello che i carabinieri avevano intuito: Fabio Trabacchin si sarebbe accanito sulla moglie con una violenza inaudita, colpendola almeno cinque volte. Probabilmente con un martello, così almeno ha confusamente raccontato ai carabinieri, al pm Ancrea D'Angeli e al gip Giorgia Castriota. Già, ma a tutt'oggi il martello in questione non è ancora stato trovato. L'omicida nella sua confessione ha raccontato agli inquirenti di averlo gettato in corsa dal finestrino dell'auto mentre vagava per le campagne, ma non è stato in grado di dire dove e neppure di circoscrivere la zona tanto che fino ad oggi le ricerche sono andate a vuoto. A questo punto i carabinieri guidati dal colonnello Gabriele Vitagliano, d'intesa con la procura hanno deciso per i prossimi giorni di effettuare verifiche massicce lungo il percorso che l'uomo potrebbe aver seguito la mattina dell'omicidio dopo aver lasciato l'abitazione di via Palmarola a Cisterna.
Ma siccome al momento non si può escludere che Trabacchin non dica il vero, ieri mattina i militari del reparto territoriale di Aprilia hanno proceduto a sequestrare tre martelli rinvenuti all'interno dell'abitazione nel quartiere San Valentino a Cisterna. Gli arnesi da lavoro sono perfettamente puliti, ma gli investigatori li hanno impacchettati e spediti ai colleghi del Reparto investigazioni scientifiche per escludere che uno di questi martelli possa essere l'arma del delittom, perché Trabacchin prima di uscire di casa la mattina del 10 giugno potrebbe anche aver lavato il martello eliminando alla meglio le tracce di sangue per poi riporlo lì dove i militari lo hanno trovato tra altri arnesi. Gli accertamenti di laboratorio questo lo potrabbo dire con certezza nel giro di una decina di giorni, sempre che prima non venga ritrovata nelle campagne l'arma del delitto.
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