Rubati in chiesa un reliquario e una croce in madreperla. Mercante d'arte condannato per ricettazione

Rubati in chiesa un reliquario e una croce in madreperla. Mercante d'arte condannato per ricettazione
di Erika Chilelli
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Venerdì 9 Dicembre 2022, 18:40

Furti su commissione nelle chiese di Lazio, Umbria e Toscana: le opere, poi, venivano rivendute a negozi specializzati in antiquariato. Un uomo, ritenuto l'intermediario, è stato condannato dal gup del Tribunale di Roma, con rito abbreviato, a un anno e 6 mesi di reclusione per ricettazione, mentre la proprietaria di uno dei negozi è stata assolta per intervenuta prescrizione.

LE OPERE
Una croce in legno e madreperla risalente al XVIII secolo e un reliquiario ostensorio a baldacchino di "bottega toscana" del XVII secolo. I beni, precedentemente rubati alla Chiesa di Santa Maria Assunta di Gallese (in provincia di Viterbo) e alla Chiesa Santi Giusto e Donato di Monteroni D'Arbia di Siena, erano nelle mani di Bruno Romagnoli. L'uomo non sarebbe l'autore materiale dei furti, ma l'ipotesi della procura di Roma è che «al fine di trarne profitto acquistava o deteneva le opere di bene culturale religioso di interesse artistico», si legge nel capo di imputazione. Eppure, nel corso della perquisizione effettuata a novembre del 2016 dalle forze dell'ordine, entrambe le opere non c'erano più: il 70enne si era disfatto della prima in seguito ad una precedente perquisizione, effettuata ad agosto, in una cantina di sua proprietà dove si trovava la croce in legno e madreperla, temendo un secondo controllo e poiché ne «conosceva l'illecita provenienza», mentre aveva ceduto la seconda opera a Cristina Fontana, proprietaria di un'attività commerciale dopo aver manomesso il reliquiario «asportando la capsula centrale contenente le reliquie e apponendo alla base un affusto in legno», si legge negli atti. A far finire Romagnoli nel mirino della procura di Roma una serie di intercettazioni telefoniche che, nel 2016, indagava su diversi furti, avvenuti su commissione, di opere religiose custodite in diverse chiese, e in seguito rivendute a negozi di antiquariato. 

L'UDIENZA
Il pm Antonio Verdi aveva chiesto per Bruno Romagnoli la condanna a 4 anni di reclusione con l'accusa di riciclaggio, ma il giudice ha riqualifico il reato in ricettazione e ha deciso per una pena di un anno e 6 mesi di reclusione e 600 euro di multa. Riqualificate anche le accuse per la negoziante, da ricettazione ad incauto acquisto, e per questo è stata assolta per intervenuta prescrizione.

I FURTI
Dai calici d'oro ai candelabri e i dipinti ad olio. Sono sempre di più gli appassionati legati al patrimonio artistico religioso. L'interesse per le opere ha portato alla nascita di un "mercato del furto" che agisce sottraendo i beni dalle chiese che li custodiscono e rivendendoli. A marzo del 2022 a processo è finito un antiquario, Marco P., con l'accusa di furto, ricettazione, appropriazione indebita e contraffazione di opere. L'uomo gestiva un giro d'opere sottratte da appartamenti, case d'asta, chiese e negozi di antiquariato. Si sarebbe introdotto con altri tre uomini nella galleria Bonucci di via del Babuino, rubando busti e candelabri per 250mila euro tra il 13 e il 14 settembre del 2013. 
 

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