«La natura si riprende i suoi spazi», si diceva nel 2020, quando l’emergenza Covid aveva svuotato le strade e i centri urbani. E mentre il mondo era chiuso in casa per via del lockdown, orsi, lupi, conigli, caprioli e cinghiali si aggiravano per le città libere dal traffico e dal caos quotidiano. A distanza di quattro anni, sebbene la pandemia sembri soltanto un ricordo lontano, gli animali pare che ricomincino ad avvicinarsi. Lo sa bene Chiara Manfrini, mamma 28enne di Mesola, in provincia di Ferrara, che nell’arco di una settimana è rimasta coinvolta in due incidenti stradali a causa dei daini che le hanno tagliato improvvisamente la strada. Ma non è tutto, perché proprio negli stessi giorni, in un’altra zona di Italia, due orsi sono stati avvistati in Val di Sole, in provincia di Trento, nei pressi delle aree urbane. Uno, addirittura, è stato immortalato mentre passeggiava per il centro abitato del Comune di Malè.
GLI INCONTRI
Una serie di incontri che, da un lato fanno rivivere la vicinanza della natura come non era mai più successo dopo l’emergenza sanitaria, ma che dall’altro sanno essere anche terrificanti. La mamma ferrarese che per due volte si è imbattuta nei daini ha fatto sapere che lei e il suo bimbo di meno di un anno sono «vivi per miracolo». Il primo incidente risale allo scorso 29 maggio, mentre alle 21.30 si trovava a bordo della sua Audi A1 con il piccolo nel seggiolino sui sedili posteriori. In pochi istanti – ha raccontato ad alcune testate locali – si è trovata un daino sul cofano dell’auto. Airbag esploso, oltre 10mila euro di danni e un grosso spavento, oltre a un’ustione al braccio della donna a causa del gas fuoriuscito dalla vettura in seguito all’impatto.
Terrorizzati anche gli abitanti della Val di Sole, che in questo periodo sembrano essere stati invasi dagli orsi. Dopo la tragica morte del runner Andrea Papi, che era stato aggredito dall’animale l’anno scorso sconvolgendo la comunità e dando il via a polemiche e dibattiti, il Comune di Malè non esita a richiedere interventi urgenti. «Questa notte, verso le 2, un orso si aggirava nel centro abitato mentre il paese era in festa», ha denunciato il consigliere provinciale Claudio Cia. «C’era vita ovunque, musica dal vivo, bancarelle e tanti ragazzi per le strade. Ditelo agli animalisti da salotto: fuori dal suo habitat, l’orso è un pericolo, una potenza letale». Proprio pochi giorni prima, nella notte tra domenica e lunedì scorsi, un altro esemplare si era avvicinato a un seggio elettorale, durante gli scrutini, nel Comune di Caldes, sempre in Val di Sole.