Importante scoperta nell'inchiesta che deve stabilire le cause della morte di Luana D'Orazio, la giovane madre deceduta mentre lavorava come operaia in una ditta tessile. Il macchinario "gemello" di quello che ha trascinato al suo interno Luana, uccidendola, avrebbe avuto i sistemi di sicurezza, manipolati, alterati rispetto alla funzione di "safety" che avrebbero dovuto garantire. Inoltre, dall'esame del contratto di lavoro che Luana aveva dal 4 marzo 2019 (mostrato in serata dal Tg1) risulterebbe che il suo era un «apprendistato professionalizzante», condizione per cui la giovane madre non avrebbe dovuto essere lasciata sola, ma doveva essere affiancata da un collega esperto.
Così procedono gli accertamenti della procura che indaga per omicidio colposo sulla morte dell'operaia il 3 maggio scorso all'Orditoriaa Luana srl di Oste di Montemurlo, nel distretto tessile pratese.
Al momento mancano le condizioni idonee per analizzare questo orditoio: lo schema d'impianto del macchinario sarebbe pervenuto al consulente della procura troppo a ridosso dell'ispezione in azienda; per funzionare l'orditoio dev'essere di nuovo assemblato dato che i vigili del fuoco lo avevano smontato per estrarre il corpo. Il perito ha a disposizione 60 giorni per consegnare la relazione. Inoltre, per eseguire la seconda perizia nella ditta potrebbe essere coinvolta l'azienda tedesca Karl Mayer Texilmachine Fabrik, che ha fabbricato gli orditoi e potrebbe dare indicazioni tecniche utili a definirne bene il funzionamento. Presto saranno ascoltati dai pm i due indagati a cui sarà chiesto di illustrare le condizioni in cui lavoravano gli operai. Infatti l'analisi sull'orditoio potrebbe non essere decisiva dato che emerge che accusa e difesa collochino l'incidente mortale in due fasi diverse. La procura propende per la tesi per cui la 22enne sarebbe rimasta incastrata nel momento finale di lavorazione della macchina quando l'ordito viene scaricato sul subbio (che è il grande cilindro rotante che avvolge il filo); la difesa ritiene che Luana sia stata tirata dentro mentre caricava la macchina, in una fase iniziale che si svolge facendo muovere il subbio con pedali che guidano il suo movimento.
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