Covid, Euronics vicino ai territori anche in questo momento d’emergenza

Covid, Euronics vicino ai territori anche in questo momento d’emergenza
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Mercoledì 29 Aprile 2020, 16:05
 Aiuti e solidarietà. Euronics, primo gruppo d’acquisto di prodotti di elettronica ed elettrodomestici e insegna leader in Italia, conferma la vicinanza ai territori dove è presente con i suoi oltre 240 punti vendita anche in occasione di questo difficile momento d’emergenza sanitaria.

Oltre alla donazione di 100 mila euro all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, sono molte le iniziative di solidarietà e di supporto alle Associazioni e agli Enti in prima linea nella lotta al coronavirus, sostenute anche a livello locale.

Da Nord a Sud, gli imprenditori Soci del Gruppo hanno deciso di dare un aiuto concreto anche alle realtà locali, agli Ospedali con donazioni in denaro o con apparecchiature e materiali sanitari, ma anche garantendo un’assistenza prioritaria e completa nel reperimento di prodotti quali PC, tablet e modem da destinare a realtà come la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed Enti no-profit.

Inoltre, nelle zone meno toccate dall’emergenza, offre supporto ai clienti dal lunedì al sabato, anche se a orario ridotto, attraverso i suoi punti vendita, aperti dopo averne garantito la sanificazione e aver dotato il personale di tutti gli strumenti per operare in sicurezza (DPI).
Per evitare comunque spostamenti dalle abitazioni, oltre al potenziamento dell’e-commerce, molte Imprese Socie hanno implementato la consulenza telefonica e via social, anche attraverso videochiamate; servizi che stanno raccogliendo grande apprezzamento e confermano ancora una volta la forte attenzione dell’insegna alla clientela locale.

In relazione alla ridotta operatività dei negozi o, in altri casi, alla loro attuale chiusura e quindi alla forte contrazione delle vendite, la maggioranza dei soci del Gruppo Euronics hanno annunciato, loro malgrado, la richiesta di accesso alla Cassa Integrazione per un massimo di nove settimane, come previsto dal decreto Cura Italia.
La percentuale del personale coinvolto e il monte-ore variano a secondo delle aree del territorio e mira in ogni caso a minimizzare l’impatto sugli stipendi del personale che, anche in questo momento d’emergenza, ha assicurato massima comprensione, disponibilità e spirito d’appartenenza all’insegna.
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