E' stata ripulita la panchina rossa dedicata alle deportate dei campi di concentramento, panchina che si trova davanti alla Casa della Memoria in via Confalonieri, nel quartiere Isola di Milano, e che era stata vandalizzata nei giorni scorsi. Stamattina c'è stata una piccola cerimonia con canti e letture partigiane, iniziativa dell'associazione Elica Rossa, assieme ad Anpi, Aned e al Comitato internazionale Ravensbruck.
La panchina rossa nel giardinetto di via Confalonieri è dedicata alle vittime di Ravensbruck dove furono immatricolate 125.000 donne delle quali circa 95.000 persero la vita. A Ravensbruck furono deportate oppositrici politiche al nazifascismo, ebree, rom, sinti, testimoni di Geova. Mille furono le italiane, tra le quali ricordiamo Maria Arata Massariello, docente del Liceo Carducci, antifascista, arrestata il 4 luglio del 1944 e portata prima nel lager di Bolzano e poi a Ravensbruck. Maria Arata riuscì a fare ritorno. A Ravensbrück nacquero 870 bambini, ma solo pochissimi riuscirono a sopravvivere. Altri bambini, entrati nel lager con le loro madri, non resistettero agli stenti, alla denutrizione, al clima. Il personale di sorveglianza di Ravensbrück era formato da speciali reparti femminili delle SS che rendevano la vita impossibile alle deportate.
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