Cinecittà, la rinascita: 2 nuovi teatri di posa e una piscina per le riprese subacquee

Teatro di Cinecittà
di Paolo Travisi
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Mercoledì 31 Gennaio 2018, 15:15 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 20:36

Federico Fellini, a chi gli domandava quale fosse la città più bella in cui vivere, rispondeva Cinecittà. L’aneddoto lo racconta una guida degli Studios di via Tuscolana, che accompagna il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, la dirigenza del cinema italiano ed i giornalisti, sui set prima della conferenza stampa. La notizia è che Cinecittà sta rinascendo. E non grazie ad investitori privati, ma attraverso la cessione (avvenuta il 3 luglio 2017) del ramo produttivo all’Istituto Luce, la più antica istituzione pubblica di cinema al mondo. La fabbrica del cinema, che ha fatto innamorare Fellini, è tornata dunque alla gestione pubblica. La privatizzazione, seppur parziale, qui non ha funzionato.
 

 

Produzioni internazionali che preferivano la Bulgaria, gli italiani si vedevano al lumicino, conti in rosso, con il rischio sempre più concreto per i posti di lavoro e le professionalità, quel simbolo di bravura riconosciuto anche da Hollywood. Cinecittà è andata avanti grazie agli show televisivi ed agli aiuti statali. Ma il 2018, secondo tutti i presenti alla conferenza stampa, tra cui il ministro Franceschini, Roberto Cicutto presidente di Luce-Cinecittà e Nicola Borrelli, direttore generale per il cinema, è l’anno in cui raccogliere i frutti di una precisa strategia. Numeri alla mano, tra investimenti già fatti e quelli pianificati per il prossimo triennio la cifra sul piatto è di circa 56 milioni di euro.

E le stime fanno prevedere ricavi per 46 milioni, di cui il 60% provenienti dal mercato. «La produzione stava calando, ma grazie alla legge promossa dal ministro Franceschini ed approvata dal Parlamento, stanno tornando gli stranieri» sottolinea il presidente Cicutto «non possiamo svelare i dettagli, ma uno si. Stanno girando Il nome della Rosa, serie tv tratta dal romanzo di Umberto Eco, con John Turturro e Ruper Everett.

Grande interesse anche da parte di Netflix e Paramount e speriamo che Sorrentino torni con il sequel di The Young Pope». Obiettivo dunque è tornare al periodo d’oro di Cinecittà, ma per farlo è necessario il ritorno alla competitività su scala globale. Nei prossimi anni infatti, si costruiranno due nuovi teatri di posa, più grandi della seconda casa di Fellini, il teatro 5, si ricostruirà il 7 distrutto nella seconda Guerra Mondiale ed una piscina trasparente adatta alle riprese subacquee. A questo si aggiungeranno uno spazio polifunzionale per la formazione, un hub dedicato allo sviluppo di videogiochi e il Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema realizzato su una superficie di 4.000 mq.

«Per anni Cinecittà è stata un problema vero e lo sforzo è sempre stato di preservarne l’integrità»  ha aggiunto Borrelli «grazie ad una legge attesa da 50 anni, nel 2017 è iniziato il rilancio ed oggi la richiesta di utilizzo è addirittura eccessiva, tanto che dovremmo rivedere al rialzo il piano industriale». «Simbolicamente è l’inizio di un nuovo futuro per Cinecittà» ribadisce il ministro Franceschini, per il quale «tutto rientra in una strategia del sistema paese, per mettere il cinema e l’audiovisivo al centro dello sviluppo.

La legge ha modificato molti criteri del tax credit, ha eliminato quell’insieme di commissioni che valutavano il valore culturale di un film. Tra l’altro oggi ho firmato un decreto con il quale abbiamo scelto cinque personalità che potranno assegnare la quota rimanente dei contributi selettivi per le opere prime ed i film difficili. E sono Pupi Avati, Paolo Mereghetti, Daria Bignardi, Enrico Magrelli, Marina Cicogna».

A proposito di personalità del cinema, si sta avvicinando il 20 Gennaio 2020, data in cui ricorre il centenario della nascita di Federico Fellini ed i preparativi sono già in corso. A Rimini intanto, è stato già restaurato il cinema Fulgor (dove Fellini vide il suo primo film) e sono stati stanziati 12 milioni per la realizzazione di un museo permanente dedicato al maestro riminese.
Per l’occasione verranno restaurati e digitalizzati tutti i suoi film che saranno proiettati in Italia (specialmente nelle scuole) e all’estero, tra cui Los Angeles, al nuovo museo dell’Academy.

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