Sit-in e niente lezioni a distanza: la protesta contro il piano rientro

Sit-in e niente lezioni a distanza: la protesta contro il piano rientro
di Matteo Ferazzoli
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Martedì 12 Gennaio 2021, 08:52

LO SCIOPERO
Sì al ritorno tra i banchi, ma non a queste condizioni. È chiaro il messaggio lanciato dal sindacato della Rete degli Studenti Medi che, nella mattinata di ieri, ha organizzato diversi sit-in davanti ad alcuni plessi scolastici di Frosinone, Ceccano e Cassino. Gli studenti hanno anche dato vita ad uno sciopero virtuale non prendendo parte alle lezioni a distanza.
«Vogliamo essere ascoltati», recitava uno striscione srotolato davanti l'istituto superiore Fratelli Maccari di Frosinone. Qui
i ragazzi, scesi in piazza in una decina per rispetto delle normative anti-contagio, hanno ribadito il loro secco no alle modalità scelte per il ritorno in presenza, prima previsto per il 50% degli alunni proprio per la giornata di ieri, poi nel Lazio rimandato al prossimo lunedì.
Una delle maggiori criticità riscontrate dai ragazzi è la turnazione di entrata e di uscita dalle scuole. I primi ed i secondi superiori dovrebbero entrare alle 8 ed uscire alle 13. Gli altri, invece, alle 10 per terminare l'attività scolastica alle 15: «Questi ingressi scaglionati - spiega Karim Roccatani, rappresentante d'istituto del Maccari - legato agli orari dei trasporti pubblici crea disagio per molti studenti che torneranno a casa in orari non permissivi. Abbiamo la testimonianza di una ragazza che sarà costretta a prendere l'ultimo Cotral alle 19 e 40 per tornare a casa un'ora dopo».
Le richieste dei ragazzi sono state spiegate da Giacomo Felici, coordinatore provinciale della Rete degli Studenti: «Chiediamo che sia rivisto lo scaglionamento d'entrata e di uscita, per ritornare agli orari che erano previsti a settembre. Entrata alle 8 ed uscita alle 14. In aggiunta a questo, chiediamo che il 25% dei ragazzi possa tornare in presenza, percentuale poi da modificare in base ai contagi».
LE MAGGIORI CRITICITÀ
Le integrazioni del trasporto pubblico, secondo gli studenti non sono sufficienti: «Ci sono poche corse - continua Felici- e con la capienza al 50% c'è il rischio che gli studenti dovranno scegliere tra la salute, e non essere accalcati, o poter andare a scuola. Deve essere rivisto tutto l'assetto del rientro a scuola. Va bene il ritorno a scuola conclude il referente della Rete ma non così».
Anche il liceo scientifico Severi ha preso parte alla protesta. Qui, i rappresentanti degli studenti, hanno appeso due striscioni: «Chiediamo di essere inclusi nel percorso decisionale spiegano i rappresentanti- Vogliamo tornare in presenza ma in sicurezza. Non basta rimandare, i problemi vanno risolti. Abbiamo bisogno di un piano alternativo allo scaglionamento degli orari di entrata e di uscita. Abbiamo varie segnalazioni di studenti dei comuni limitrofi: molti di loro sono costretti comunque ad arrivare a scuola due ore prima dell'entrata perché mancano i mezzi di trasporto, altri non sanno come tornare a casa e chi torna, non rientra prima delle 18. Chiediamo un aumento delle corse e un'eventuale revisione della percentuale degli studenti in presenza in base all'onda dei contagi investendo anche sul tracciamento rapido».
Anche a Ceccano, si è svolto un sit-in di protesta, davanti il liceo scientifico e linguistico: «Scioperiamo perché non siamo stati inclusi nei processi decisionali spiega Damiano Egidi, rappresentante d'istituto del liceo- Chiediamo che sia data voce agli studenti». Proteste anche al Carducci e al Pellecchia di Cassino.
 

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