Frosinone, mette in vendita su internet
beni pignorati, scatta la denuncia

Frosinone, mette in vendita su internet beni pignorati, scatta la denuncia
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Lunedì 20 Maggio 2019, 18:45
C'è chi ha messo in vendita un trattore, chi un telefonino e chi, addirittura, terreni agricoli finiti all'asta. Le vendite online negli ultimi anni hanno subito un'impennata, ma sempre più spesso dietro un nickname si nasconde un truffatore.
Negli ultimi giorni nel cassinate e nella Valle di Comino ci sono stati diversi casi. A Picinisco i carabinieri hanno denunciato a piede libero, alla Procura della Repubblica di Cassino, un 58enne, di Isola del Liri e un 25enne di Arpino. I due, stando alla ricostruzione dei carabinieri, hanno tentato di vendere, pubblicando sul sito internet Subito.it, alcuni terreni agricoli e un manufatto che si trovano ad Arpino. Su detti beni, però, c'è una procedura esecutiva immobiliare. Insomma sono all'asta e loro non ne avrebbero avuto il diritto di vendita. Per cui l'annuncio è finito all'attenzione dei carabinieri del capitano Ivan Mastromanno e loro anziché rimediare i soldi della vendita, hanno rimediato una denuncia a piede libero e ora dovranno rispondere di Turbativa della libertà degli incanti.
A Belmonte Castello, invece, un 58enne del posto ha risposto ad un annuncio sempre su Subito.it per l'acquisto di un trattore. Ha pagato la caparra, con bonifico pari a 800 euro, ma il trattore non gli è mai stati consegnato. L'uomo ha sporto querela e i carabinieri hanno denunciato, per truffa informatica alla Procura della Repubblica di Cassino, un 49enne di Porto Valtravaglia (Varese). Denunciati per lo stesso reato anche 55enne di Montesarchio (Benevento) ed un 39enne di Saviano (Napoli). I due hanno messo in vendita cover e altri strumenti di telefonia sempre su Subito.it. Un uomo di Atina ha pagato loro 90 euro, ma la merce non gli è stata mai inviata. Dovrà rispondere di truffa e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, invece, un cittadino bengalese residente a Castrocielo.
I controlli ci sono stati a Cervaro, dove i carabinieri della compagnia di Cassino assieme ai colleghi del Nas di Latina hanno appurato che l'uomo aveva lavorato in prova - a nero - in un ristorante della zona e aveva percepito un compenso di 120 euro nonostante fosse in regime di disoccupazione pagata dall'Inps. Il proprietario del locale rischia fino a 1500 euro di multa.
 
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