Frosinone, reddito di cittadinanza: presto 3 proposte al vaglio del Comune per i lavori di Pubblica utilità

Frosinone, reddito di cittadinanza: presto 3 proposte al vaglio del Comune per i lavori di Pubblica utilità
di Matteo Ferazzoli
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Venerdì 5 Febbraio 2021, 11:15

In via di definizione le procedure per l'attivazione dei Puc, i progetti utili alla collettività in cui i protagonisti sono i percettori del reddito di cittadinanza. Nel Comune di Frosinone, sono stati tre gli Enti di terzo settore che hanno risposto a “Valore Comune”, avviso per la manifestazione d’interesse, organizzato dall'Ente comunale del capoluogo, capofila del distretto sociale B, finalizzato all'individuazione di realtà pubbliche o del terzo settore interessate ad attivare questi progetti. Terminata, quindi, la fase delle proposte, i progetti passeranno al vaglio delle varie Amministrazioni comunali per la definitiva attivazione sui territori.


I lavori di Pubblica Utilità

Come da dispositivi di legge, i percettori del reddito di cittadinanza sono tenuti ad offrire la disponibilità a partecipare a diversi progetti, nel comune di residenza, utili alla collettività, di cui titolari restano i comuni stessi. In questi progetti è, tra l’altro, auspicabile il coinvolgimento di Enti del Terzo Settore e possono presentare proposte anche gli Enti pubblici.


Nella provincia frusinate, come stabilito dall'Assemblea dei Sindaci, le proposte presentate, rientranti in “Valore Comune”, dovevano riguardare, preferibilmente, l’ambito culturale, ambientale o relativo alla “tutela dei beni comuni”. Tra l’altro, come scritto nell'avviso pubblico, i progetti «dovranno avere una durata di 12 mesi, eventualmente rinnovabili e dovranno prevedere la partecipazione contemporanea di almeno 3 beneficiari di RdC».


La situazione

Nello scorso mese di novembre è scaduto il termine per presentare domanda di adesione ai progetti di utilità pubblica. Sono stati diversi gli Enti di terzo settore che hanno risposto all'avviso. Tre di questi si sono mostrati interessati a Puc da mettere in pratica nel capoluogo ciociaro.


Per Frosinone, due progetti proposti sono già stati definiti mentre per l'altro è ancora in corso una più precisa fase di confronto e studio con il proponente. I primi due progetti si dovrebbero realizzare nelle strutture degli Enti proponenti, per il terzo si potrebbe attivare una collaborazione attiva con l'Amministrazione. Ma i dettagli sono ancora da limare.


Ora però, per il distretto sociale B – di cui fanno parte 23 comuni ciociari- si stanno predisponendo tutte le procedure idonee all'attivazione ed i progetti presto passeranno al vaglio delle varie Amministrazioni comunali che, se lo riterranno opportuno, dovranno approvare quelli ritenuti idonei tramite delibere e stipulare, successivamente, convenzioni con i vari enti gestori.


Il reddito di cittadinanza

Attualmente, in Provincia di Frosinone, secondo i dati aggiornati dall’Inps a gennaio, sono circa 10 mila i nuclei percettori del reddito di cittadinanza, per un coinvolgimento di quasi 22.500 persone. L’importo economico medio mensile corrisponde a 568 euro. Poco più di un migliaio di nuclei invece, in Provincia percepiscono la pensione di cittadinanza, con un importo mensile medio di 242 euro. Nel capoluogo frusinate, in totale, sono circa 1200 i percettori di questa misura assistenziale pensata anche come contrasto alla disoccupazione.

In "Valore Comune" si è stimato che circa il 60% dei nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza, residenti in ciascun comune del Distretto B, sono obbligati ai Puc. Alcune categorie di persone sono, infatti, esentate da questi lavori. Come. ad esempio, gli occupati, i minori, i pensionati o gli over 65, i disabili con una percentuale d’invalidità superiore al 45%, i detenuti, sottoposti a misure cautelari, lungodegenti presso strutture socioassistenziali sanitarie, chi ha figli minori di 3 anni o familiari non autosufficienti, chi partecipa ad attività formative per il riconoscimento di qualifiche professionali o a tirocini, le donne in maternità, chi ha una condizione salutare precaria “certificata”.
 

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