Fatto a pezzi e gettato in una gola
carsica, ecco come sono stati
trovati i resti di Armando Capirchio

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Sabato 24 Marzo 2018, 14:56 - Ultimo aggiornamento: 15:01

Una gola carsica, profonda oltre 10 metri, inaccessibile anche agli animali selvatici. È stato trovato qui, in località Ambrifi, a Lenola, il corpo, fatto a pezzi e nascosto in due plastica, il corpo di Armando Capirchio, il pastore di Vallecorsa scomparso il 23 ottobre del 2017.

Da mesi erano in atto le non facili ed agevoli attività di ispezioni delle «buche» individuate partendo da quelle più prossime al luogo dell'evento sino ad arrivare a quelle presenti nel limitrofo Comune di Lenola (LT), dove ne erano state identificate tre, in località Ambrifi, ritenute d'interesse anche per la vicinanza ad un terreno di proprietà dell'ex suocero di Michele Cialei, arrestato il 12 dicembre 2017 con l'accusa di omicidio premeditato ed occultamento di cadavere.

I carabinieri sono arrivati all'individuazione del luogo di ritrovamento attraverso una meticolosa mappatura di cavità e grotte tra il Comune di Vallecorsa e quello di Lenola mediante l'acquisizione di informazioni e notizie acquisite grazie a conoscitori del posto, quali pastori, cacciatori, ricercatori di funghi e persone anziane raccogliendo da tutti anche racconti e leggende su queste «buche naturali» disseminate ai piedi e lungo le dorsali delle montagne.

Per l’impervietà del luogo e le difficoltà di accesso è stato necessario far intervenire personale specializzato del Soccorso Alpino e Speleologico di Roma.


Nel video i momenti del ritrovamento e del recupero del cadavere. Nel frattempo proseguono le indagini sul coinvolgimento di altre persone. Al momento è indagato per occultamento di cadavere Lorenzo, il figlio 20enne del presunto killer.




 

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