Una ventina di giorni fa c’era stato l’ultimo sopralluogo, per cui ieri mattina alle 10 in punto i finanzieri del gruppo di Cassino, diretti dal tenente colonnello Salvatore Rapuano e dal capitano Lorenzo Musone (che ha coordinato le operazione sul posto), alla presenza dell’Arpa Lazio e degli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) hanno dato il via alle attività di scavo.
Porzioni di oltre un metro cubo di terreno sonno state prelevate con una pala meccanica e dalle quali è emersa la presenza di rifiuti solidi urbano: sacchetti della spazzatura, ma anche tanta plastica e rifiuti ospedalieri.
Le operazioni sono andate avanti per buona parte della giornata di ieri e, non è escluso, che vadano avanti anche nei prossimi giorni. Il tutto è stato repertato e sarà oggetto di una specifica relazione da parte di Arpa Lazio in collaborazione dell’Ingv e dei vigili del fuoco. Le pale meccaniche dei vigili del fuoco sono state chiamate ad individuare cosa, esattamente, una ventina di anni fa è stato sotterrato nella zona a confine con Sant'Elia Fumerapido. Ciò sulla scorta di una precisa relazione che la guardia di finanza del Gruppo di Cassino ha stilato dopo i rilevamenti aerei con mezzi in grado di individuare anomalie nella zona e più precisamente su un'area di 5 mila metri quadrati a ridosso della Superstrada Cassino - Sora. Ebbene le anomalie riguardano tredici punti, nei quali il terreno è risultato morfologicamente irregolare.
Ora saranno le analisi sul terreno a chiarire cos’è stato interrato a Nocione. Arpa Lazio e Ingv hanno anche provveduto all’analisi geologica che ha fatto emergere livelli alti di ferro e manganese, ora c’è a capire se sono insiti nel terreno e sono il frutto di un’inquinamento della zona per mano dell'uomo.
Vincenzo Caramadre
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