Caporalato, il sindacalista ciociaro
resta in carcere a Latina:
la difesa farà ricorso al Riesame

Caporalato, il sindacalista ciociaro resta in carcere a Latina: la difesa farà ricorso al Riesame
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Mercoledì 23 Gennaio 2019, 14:46 - Ultimo aggiornamento: 15:17
Resta in carcere Marco Vaccaro, di Morolo, l’ex segretario della Fai Cisl di Latina, arrestato nell’ambito di un’operazione della polizia contro il caporalato. Il gip Gaetano Negro, che aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare, ieri ha sciolto la riserva dopo gli interrogatori di garanzia che si sono svolti venerdì. Il giudice ha respinto tutte le richieste, compresa quella degli avvocati Gaetano Marino e Giampiero Vellucci che per il sindacalista di Morolo avevano chiesto i domiciliari. I legali ora si rivolgeranno al Tribunale del Riesame.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, durato tre ore, Vaccaro aveva respinto tutte le accuse. Aveva detto al magistrato di non essere a conoscenza del fatto che i braccianti venivano sfruttati dalla cooperativa “Agri Amici” di Sezze né tanto meno che gli stessi venivano minacciati dai titolari della coop per iscriversi al sindacato.
Secondo l’accusa al contrario Vaccaro era a conoscenza delle minacce, come proverebbero alcune intercettazioni. Il sindacalista, ristretto nel carcere di Latina, da giovedì scorso, è indagato per associazione a delinquere ed estorsione. Lo stesso avrebbe tratto vantaggio dalle iscrizioni e dalle pratiche di disoccupazione. La difesa, in sede di interrogatorio, ha fatto rilevare che della cooperativa incriminata 36 lavoratori erano iscritti alla Fai Cisl e tanti sono rimasti. I buoni rapporti con la coop, dunque, non avrebbero contribuito ad incrementare gli iscritti.
Secondo l’accusa al contrario Vaccaro avrebbe fatto in modo di coprire le violazioni della cooperativa in danno dei braccianti ed evitato che gli stessi intentassero vertenze.
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