Bimba morta, ginecologhe dello "Spaziani" a processo

Bimba morta, ginecologhe dello "Spaziani" a processo
di Marina Mingarelli
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Sabato 21 Maggio 2022, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 07:23

Due ginecologhe dell'ospeda Fabrizio Spaziani di Frosinone a giudizio per la morte di una neonata in circostanze sospette. Nell'udienza preliminare che si è tenuta nella mattinata di ieri il giudice, a seguito degli elementi raccolti da pubblico ministero, ha deciso di trascinare alla sbarra le due dottoresse per l'ipotesi di reato di omicidio colposo. L'udienza è iniziata con un confronto relativo a tutte le eccezioni che sono state sollevate dalle difese delle imputate. Il giudice dopo un'ora di camera di consiglio ha disposto il loro rinvio a giudizio per il 18 ottobre prossimo davanti al giudice monocratico Francesca Proietti.
Le eccezioni riguardavano la regolarità dell'affidamento dell'incarico ai periti della procura ed anche al metodo che questi avevano utilizzato nello stabilire le cause della morte, nonché sono state sollevate delle questioni relative alla costituzione di parte civile in quanto gli avvocati Riccardo Masecchia e Fabrizio Faustini che rappresentano i genitori hanno intrapreso anche in sede civile un tipo di accertamento tecnico. Le due imputate sono difese dagli avvocati Natalino Guerrieri e Giuseppe La Sforza del foro di Bari.
LA RICOSTRUZIONE
I fatti risalgono al settembre dello scorso anno quando una donna di 36 anni residente ad Amaseno partorisce una bambina a cui aveva dato il nome di Nicole. La felicità della neo mamma per aver dato alla luce la sua bimba durerà molto poco. Subito dopo la nascita, infatti, la piccina comincia ad avere problemi respiratori e siccome le sue condizioni di salute peggiorano di ora in ora i sanitari del nosocomio frusinate decidono di trasferire la bimba presso il Policlinico Umberto I di Roma. Purtroppo nel nosocomio romano la piccola vivrà soltanto 13 giorni. I medici capitolini avevano fatto l'impossibile per strapparla alla morte, ma durante il ricovero la piccola aveva avuto ben due arresti cardiaci, alla fine risultati fatali.. Da qui la decisione dei genitori di rivolgersi agli avvocati Masecchia e Faustini per essere rappresentati. I legali hanno fatto scattare la denuncia contro ignoti per omicidio colposo. A conclusione delle indagini gli investigatori avrebbero ravvisato nei confronti delle due ginecologhe «negligenza ed imperizia» in quanto non avrebbero somministrato alla gestante farmaci che vengono utilizzati nel momento in cui sopraggiunge una condizione di sofferenza uterina. In quel caso il feto sarebbe rimasto privo di ossigenazione per quasi due ore. Un tempo lunghissimo dove tutti gli organi vitali sarebbero stati compromessi proprio per la mancanza di ossigeno. Spetterà adesso ai legali delle difese smontare tutto il castello accusatorio nei confronti delle loro assistite.
 

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