Faniel terzo nella maratona di New York: l'Italia torna sul podio 21 anni dopo

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Ventuno anni dopo l'Italia torna sul podio della maratona di New York. Merito di Eyob Faniel, eritreo naturalizzato italiano delle Fiamme Oro di Padova che deve arrendersi solo al keniano Albert Korir mentre Jepchirchir ha vinto la gara femminile.

New York torna alla vita

«Welcome back, Let's run the city»: New York è finalmente tornata a correre, cercando di lasciarsi alle spalle i mesi bui della pandemia, di cui all'inizio è stata uno degli epicentri. Così la 50esima edizione della maratona più prestigiosa al mondo, dopo la pausa dell'anno scorso, si è trasformata in una grande festa per celebrare il ritorno alla vita e alla normalità della Grande Mela, colpita duramente dal virus e dalla crisi che ne è scaturita. E il ritorno della corsa più attesa coincide col ritorno sul podio di un italiano, come a prolungare la lunga e incredibile annata di grandi successi per i colori azzurri. A far sventolare il tricolore nel cuore del Central Park è proprio Eyob Faniel.

L'atmosfera 

Ma a fare notizia come sempre sono stati i mille colori, i sorrisi, le smorfie di stanchezza delle migliaia di partecipanti, con le ali di folla a sostenerli lungo tutto il percorso con cartelli, bandiere, applausi, urla di incoraggiamento, trombette e campanacci, da Staten Island a Brooklyn, dal Bronx al cuore di Manhattan, passando per il Queens. Finita la competizione tra professionisti la gara si trasforma in una grande festa, un evento folkloristico. Non importa il tempo che si impiega per compiere i 42 chilometri della corsa, ma per tutti, giovani e meno giovani, l'importante è arrivare fino in fondo, anche camminando. Certo, la maratona di quest'anno è andata in scena in versione ridotta: solo poco più di 33mila i partecipanti, nella stragrande maggioranza americani, visto che gli Stati Uniti riapriranno i propri confini al resto del mondo solo nelle prossime ore, ponendo fine per i vaccinati alle restrizioni sui viaggi legate all'emergenza Covid.

Circa 200 gli italiani che hanno corso: come sempre una delle delegazioni straniere più numerose, anche se niente a che vedere con le circa tremila presenze delle ultime edizioni. Ma pazienza, l'importarne era ripartire. E la maratona, dopo la riapertura a New York dei cinema, dei teatri di Broadway, delle arene e degli stadi, era l'ultimo tassello mancante, come sottolineano con orgoglio gli organizzatori e le autorità cittadine, il neo sindaco Eric Adams in prima fila. E c'è stato spazio anche per la storia, visto che a tagliare il traguardo è arrivato un veterano della corsa: Larry Trachtenberg, newyorkese di 77 anni, che a soli 16 anni partecipò alla prima mitica maratona della Grande Mela, quella del 13 settembre 1970. Per lui tra gli applausi più calorosi. L'appuntamento ora è al prossimo anno, si spera in un mondo e in una New York in cui la pandemia sia diventata solo un ricordo.