Dalla Médée alla Scala al Flauto magico all'Opera di Roma, ma anche West Side Story a Caracalla e Orfeo e Euridice a Spoleto: lo sguardo contemporaneo del regista Michieletto

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Una Medea raccontata dai suoi figli e un Flauto Magico ambientato tra i banchi di scuola. Il regista Damiano Michieletto presenta gli spettacoli al Costanzi (dal 13 gennaio) e alla Scala (dal 14): «Nella “Médée” che debutta a Milano ho cercato di restituire la parola a chi non l’ha mai avuta, i bambini». Ed è sempre il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, colto nel passaggio tra l’inconsapevolezza e la maturità, a dare spunto alla sua lettura del Flauto Magico che viene ripreso all'Opera di Roma dal 13 al 21 gennaio. Ma anticipa anche il suo Animal Farm, opera contemporanea con musiche di Raskatov, che torna in scena a Vienna dal 28 febbraio: «l’opera non deve essere necessariamente legata al passato». E il West Side Story che aprirà l'estate a Caracalla nel 2025:  «Sul palco dovranno essere tutti un po’ sudati. Perché si celebra il ritmo, la vitalità e la giovinezza». Grande attesa per il suo Orfeo e Euridice che riportà la lirica al festival di Spoleta questa estate:  «il tentativo di mostrare un’esperienza di vita significativa. Suggerendo la possibilità di cambiare, di amare di nuovo e forse anche in modo diverso»