Pio d’Emilia
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Oriente Furioso/ Pizza e fish&chips, un caso olimpico

di Pio d’Emilia
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Lunedì 19 Luglio 2021, 16:43

Il Giappone, e Tokyo in particolare, vanno giustamente fieri della enorme varietà di scelta e della qualità del cibo offerto. Chiunque viva a Tokyo o ci abbia passato anche pochi giorni non può non ammettere l'altissimo livello della ristorazione. E questo non solo per la cucina indigena, ma anche per quella etnica. Compresa la nostra, che qui è popolarissima. Non c'è altro posto al mondo dove i nostri piatti tipici, dalla più tradizionale delle pizze alla pasta fatta in casa siano preparate con grande attenzione per la scelta degli ingredienti, la preparazione e la presentazione. E questo vale per tutte le altre tradizioni culinarie: l'offerta gastronomica è davvero la migliore al mondo e a prezzi più che accettabili.

Poi, ogni tanto, c'è chi esagera in creatività. Come è successo in questi ultimi giorni alla nota e popolare (per i prezzi, non certo per la qualità) catena di pizza a domicilio Domino's. In occasione delle Olimpiadi (che peraltro non dovrebbero influire sul fatturato della ristorazione, dato che saranno a porte chiuse) la catena ha lanciato una serie di nuove offerte. Una di queste è la Crispy fish&chips Pizza, divenuta subito in-famosa per via della reazione di alcuni blogger. «Ecco un modo per insultare contemporaneamente due culture gastronomiche ha tuonato tale @Marcooth - quella italiana e quella inglese. Al di là dei gusti, certe provocazioni dovrebbero essere vietate». Per carità, la Domino's è famosa per le sue pizze della vergogna. Tra le più note, negli ultimi tempi, c'è quella al pollo e curry, quella allo sciroppo d'acero, quella alla mostarda e miele e quella alla tapioca.
Sono solo alcune delle 100 proposte che appaiono sul menù (per chi volesse dare un'occhiata, ecco il link: https://www.dominos.jp/en/menu-pizza/1928). Ma è comunque la prima volta che la reazione del pubblico provoca una risposta ufficiale da parte dell'azienda.

«Siamo spiacenti di aver involontariamente offeso la sensibilità di molti clienti si legge in un comunicato noi siamo convinti che questa pizza sia molto buona, ma siamo pronti ad offrire una qualsiasi altra pizza gratis a chiunque sia rimasto insoddisfatto e ce la richieda nelle prossime 24 ore».

La società non ha comunicato quante pizze abbia dovuto inviare gratis, ma sembra che alla fine l'operazione abbia pagato, in termini di immagine, per un settore che e ci mancherebbe è oramai da anni saldamente in mano alla comunità italiana. Qualcuno ha provato a scherzarci sopra: «Peccato che l'idea sia nata prima, altrimenti la potevano spacciare per un tentativo di pace gastronomica dopo la vittoria dell'Italia a Wembley», commenta Girolamo Panzetta, attore e influencer, uno dei più noti italiani in Giappone.

Richiesto di un giudizio da parte di un noto settimanale locale, se l'è cavata con una battuta: «Il sapore è ottimo, ma non è una pizza». Alla fine, come è fatta questa pizza della vergogna? Sopra uno spesso strato di salsa di pomodoro (dolciastra), ci sono pezzi di calamari fritti, seppioline e gamberi, patate fritte e fettine di limone. Il tutto immerso in salsa tartara e spruzzato da foglioline secche di basilico. Insomma, una vera leccornia. Il tutto al modico prezzo di 3000 yen (25 euro) per la versione standard, fino a 5000 yen (40 euro) per la superlarge. Un'esperienza che quei pochi italiani che stanno sbarcando in Giappone in questi giorni, più o meno coinvolti nell'avventura olimpica, non rischiano di dover sperimentare, visto che oltre a medici, infermieri e personale sanitario vario la nostra delegazione ha anche pensato a garantire l'autonomia gastronomica. Resta il fatto che la chiusura al pubblico e lo stato di emergenza in cui stanno per aprirsi i Giochi impediranno al mondo di conoscere, ed apprezzare, uno degli aspetti più interessanti del Giappone, quello appunto della grande varietà e qualità del cibo.
 

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