Guardando al 2021, le aspettative sul fatturato si presentano in deciso miglioramento per tutti i settori, più marcatamente per turismo, sanità, moda-design-arredo, costruzioni. Quasi il 60% delle aziende intervistate si aspetta una ripresa delle attività, più o meno consistente, nel secondo semestre del 2021.
Grazie al recupero dell'ottimismo, la metà delle imprese intende incrementare gli investimenti nel 2021 ed un terzo afferma che si allineerà ai livelli pre-Covid. Il rilancio dipenderà dagli investimenti in innovazione e digitalizzazione (47% delle imprese) e dalle opportunità offerte dal piano europeo NG-EU, ma anche dagli investimenti in capitale umano e formazione (44%) e in sostenibilità ambientale (28%).
L'anno del Covid è stato l'anno dello smart working: 4 imprese su 5 hanno lo hanno sperimentato nel 2020 e continueranno a mantenerlo nel 57% dei casi (media nazionale 54%). Un nuovo approccio al lavoro che ha ridefinito le priorità per le risorse umane: formazione, riorganizzazione dei processi di lavoro, potenziamento della logica per obiettivi e dei sistemi premiali, acquisizione di nuovi profili di competenze.
"I risultati di questa nuova indagine mostrano per la prima volta un netto miglioramento delle aspettative e del clima di fiducia delle imprese, nonostante il perdurare di molte incertezze e criticità", sottolinea Sabrina Florio, Presidente del Gruppo Tecnico Centro Studi di Unindustria, secondo cui "nei mesi e negli anni che ci aspettano occorrerà un forte impegno da parte del nostro tessuto imprenditoriale".
© RIPRODUZIONE RISERVATA