Lvmh vuole Tiffany, offerta da 14,5 miliardi sul tavolo. In volo i titoli del marchio americano

Lvmh vuole Tiffany, offerta da 14,5 miliardi sul tavolo. In volo i titoli del marchio americano
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Lunedì 28 Ottobre 2019, 10:45 - Ultimo aggiornamento: 18:40
Dopo Bulgari un'altra icona della gioielleria entra nel mirino di Bernard Arnault. Lvmh ha offerto 14,5 miliardi di dollari (circa 13 miliardi di euro) in contanti per Tiffany e la proposta, «non richiesta e non vincolante», è ora sul tavolo del cda del gruppo americano.

La società, che secondo indiscrezioni di stampa ritiene l'offerta insufficiente (120 dollari per azione) invita gli azionisti a restare alla finestra in attesa che i suoi consulenti legali e finanziari analizzino la proposta ma la Borsa non aspetta e i titoli a Wall Street hanno preso il volo (+32% a 130 dollari) mentre resta cauta Lvmh (+0,13% a 380 euro).

«Non ci sono garanzie che queste discussioni possano portare a un accordo», ha precisato lo stesso gruppo francese venendo allo scoperto dopo un week end di rumors che rimbalzavano da una spond all'altra dell'Oceano. Il cda di Tiffany, che secondo il Wall street Journal sarebbe intenzionato a respingere la proposta valutando il prezzo insufficiente, sottolinea che «sta esaminando attentamente la proposta per determinare il modo di agire che ritiene sia nel migliore interesse della società e degli azionisti: i soci di Tiffany non devono agire al momento».

Tiffany «sta eseguendo con successo il suo piano aziendale e rimane concentrata sul raggiungimento del suo obiettivo di diventare il gioielliere di lusso di nuova generazione» richiama il board in una nota ma a giugno aveva tagliato le previsioni sugli utili 2019 (da middle-single digit a low single-digit) dopo che le stime sulle vendite trimestrali erano risultate sotto le stime, in calo del 3% a 1 miliardo, con un utile netto di 125 milioni di dollari in calo del 12 per cento.

Gli analisti riconoscono il valore dell'operazione, Lvmh aumenterebbe la sua presenza nel mercato Usa e sopratutto al segmento Watch & Jewelry (4,123 miliardi di euro di fatturato per Lvmh, ovvero 9% del totale, a cui si aggiungerebbero 4 miliardi di fatturato di Tiffany), con particolare focus sulla gioielleria «che presenta migliori prospettive di crescita, margini più interessanti e minore volatilità rispetto agli orologi» sottolinea Equita.

«Lvmh ha un forte track record maturato con Bulgari (dall'acquisizione nel 2011 stimiamo sia quasi raddoppiato il fatturato e quasi quadruplicato l'utile operativo) - ricordano gli analisti -. Tiffany ha una market cap di 10,7 miliardi e il prezzo offerto rappresenterebbe un premio del 22% mentre quello pagato per Bulgari e Loro Piana era stato superiore al 50%, e più di recente per Belmond è stato del 40% rispetto ai prezzi di mercato». Ma Bulgari quando venne acquisita (metà del 2011) era notoriamente in un picco di negativo di ebitda a causa della crisi del 2008/2009 e, fanno notare in ambienti finanziari, aveva un grande potenziale di rimbalzo mentre Tiffany, che pur non sta vivendo un buon momento, si muove in un mercato del lusso che invece è glorioso.

 
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