Gli eurodeputati erano particolarmente interessati ad avere maggiori dettagli su come la Commissione ha pianificato di elaborare le sue proposte legislative per attuare il recente storico accordo dell'Ocse sulla tassazione delle imprese multinazionali, le cui regole dovrebbero entrare in vigore entro il 2023. "Una volta che l'Ocse avrà messo a punto i dettagli tecnici dell'accordo, le cosiddette 'Regole Modello', ciò che speriamo avvenga nei prossimi giorni, la Commissione si muoverà molto rapidamente per metterli in pratica nell'Ue", ha detto Gentiloni.
Il "primo pilastro" dell'accordo Ocse riguarda i criteri per determinare in quale giurisdizione fiscale le grandi multinazionali (con fatturato annuo oltre i 20 miliardi di euro) dovranno pagare le tasse, mirando a legare l'imposizione al territorio in cui l'impresa realizza i suoi profitti. Il commissario ha ricordato che il testo della convenzione multilaterale sarà finalizzato nella prossima primavera, firmato a giugno e ratificato prima della fine del 2022. "Una volta che il testo sarà sufficientemente avanzato, avremo più chiarezza sulla via da seguire", ha detto il commissario.
Riguardo al "secondo pilastro" dell'accordo, che prevede un'aliquota minima effettiva dell'imposta sulle società del 15%, da applicarsi a tutte le multinazionali con un fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro, Gentiloni ha affermato che la Commissione intende attenersi rigorosamente all'accordo raggiunto all'Ocse, senza aggiungere ulteriori regole. "Per garantire la tempestiva entrata in vigore delle norme in tutti gli Stati membri – ha annunciato – la Commissione ha in programma di proporre una direttiva Ue ancora entro quest'anno".
In questo contesto, ha avvertito, "ricevere rapidamente il parere del Parlamento europeo sarà fondamentale per garantire un'adozione formale tempestiva" delle nuove norme "e rispettare in tal modo la scadenza del 2023 concordata a livello mondiale per la loro entrata in vigore". Gentiloni ha quindi precisato che "resta valida la decisione di tenere in sospeso la proposta per una 'tassa digitale' come nuova 'risorsa propria'" del bilancio comunitario, perché la Commissione "considera che l'attuazione dell'accordo globale dell'Ocse sia la priorità numero uno nell'area della tassazione societaria".
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