"L'inflazione sta crescendo a causa del rialzo dei prezzi delle materie prime, degli stimoli fiscali, di tassi di cambio più deboli e degli squilibri tra domande e offerta, che interagiscono con aspettative inflazionistiche scarsamente consolidate - scrivono gli analisti di S&P - E man mano che le economie proseguono nel proprio percorso di riapertura, è probabile che aumentino anche le pressioni dal lato della domanda. Un ripensamento che porti a un aumento dei tassi statunitensi più rapido del previsto, in risposta a un balzo dell'inflazione, accelererebbe probabilmente la normalizzazione della politica monetaria nei Paesi emergenti".
S&P ha aumentato le proprie proiezioni di crescita del PIL per il 2021 per la maggior parte dei principali mercati emergenti (EM), a seguito dell'attenuarsi dell'impatto economico delle restrizioni legate alla pandemia. In particolare, c'è stata una domanda interna più robusta delle attese e, in molti casi, dell'attività nel settore dei servizi, nel primo trimestre dell'anno. Con il diffondersi della variante Delta, e in assenza di una campagna vaccinale più rapida, l'uscita dalla crisi legata alla pandemia potrebbe esser rinviata per diversi Paesi emergenti e, potenzialmente, risultare in perdite economiche permanenti più consistenti.
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