Rottamazione cartelle esattoriali, la guida alle ultime novità sulle rate quater nel Milleproroghe

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Lunedì 26 Febbraio 2024, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 18:06

In un contesto economico sempre più complesso e in continua evoluzione, comprendere le opportunità offerte dalla legislazione fiscale italiana è fondamentale per cittadini e imprese. Soprattutto dopo le ultime novità emerse dal "Milleproroghe".  Tra le misure di maggiore interesse degli ultimi anni figurano le diverse fasi della rottamazione delle cartelle esattoriali. Per fare luce su questo argomento, abbiamo fatto alcune domande all'avvocato Patrizio Rubechini, Professore associato abilitato di diritto amministrativo e Ricercatore presso l'Università degli Studi di Roma Tre - Facoltà di Giurisprudenza. Rottamazione delle cartelle, gli impatti dell'ultimo milleproroghe sulla Rottamazione quater e la possibilità di una futura rottamazione quinquies: una piccola guida per avere un quadro chiaro e aggiornato su queste importanti misure fiscali.

In cosa consiste la rottamazione delle cartelle esattoriali?

Stato ed enti locali si occupano, tra i molti compiti loro assegnati,  anche dell’attività di esazione dei tributi nei confronti dei contribuenti, come anche di irrogare le sanzioni amministrative per il caso di violazioni alle norme di settore. Fase essenziale del procedimento di esazione dei tributi e di irrogazione delle sanzioni è la riscossione coattiva, ovvero la funzione amministrativa che consente alla pubblica amministrazione di riscuotere forzosamente gli importi ad essa dovuti dal contribuente e da questi non versati spontaneamente.
La riscossione è disciplinata dal d.p.r. 602/1973 ed è affidata all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, ente strumentale dell’Agenzia delle Entrate che dal 2017 ha sostituito la società Equitalia spa e che esercita la funzione amministrativa di riscossione attraverso la cd. iscrizione a ruolo.


Proprio l’iscrizione a ruolo è l’elemento generatore della cartella esattoriale, che a sua volta è un titolo esecutivo, ovvero sulla base della stessa la pubblica amministrazione può agire forzosamente nei confronti del contribuente.
Per favorire l’incasso dei crediti esattoriali e per consentire ai contribuenti di saldare il debito esattoriale con modalità agevolate, la legge di bilancio dello Stato per l’anno 2023 ha introdotto la definizione agevolata (cosiddetta Rottamazione-quater) per i carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.
Attraverso l’adesione a tale istituto, il contribuente può estinguere il proprio debito esattoriale versando, in un’unica soluzione o nel numero massimo di diciotto rate, solo le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso spese per le procedure esecutive e per i diritti di notifica. Non sono invece da corrispondere le somme dovute a titolo di interessi iscritti a ruolo, sanzioni, interessi di mora e aggio.

Effetti del milleproroghe – cosa succede adesso alla Rottamazione quater

Il decreto-legge n. 51 del 2023 ha differito al 30 giugno 2023 il termine, inizialmente fissato al 30/04/2023,  per presentare la domanda di adesione alla Definizione agevolata – cd rottamamzione quater – mentre una successiva modifica normativa ha rimodulato la tempistica del versamento delle rate, rinviando il saldo della prima o unica rata, nonché della seconda rata, dal 30 novembre al 18 dicembre 2023. Queste norme, infine, hanno mantenuto fermo il pagamento della terza rata entro il 28 febbraio 2024, con un breve margine di tolleranza di cinque giorni ovvero fino al 4 marzo 2024, mentre le restanti rate del 2024 andranno saldate entro il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre, ovvero secondo le scadenze del piano contenuto nella Comunicazione delle somme dovute effettuata al contribuente.


Cosa succede quindi oggi alla Rottamazione quater


Con l’approvazione del cd. decreto Milleproroghe (ovvero il decreto legge 215/2023) e con la sua recentissima conversione in legge, l’effetto è quello di differire al 15 marzo 2024 sia il pagamento:
- della prima (o unica) e della seconda rata della c.d. rottamazione-quater, la cui scadenza era già stata posticipata al 18 dicembre 2023;
- della terza rata, in scadenza il 28 febbraio 2024 (con tolleranza di cinque giorni, ovvero entro il 4 marzo 2024)
- per le restanti rate, rimangono ferme le scadenze del 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024. Il decreto milleproroghe, inoltre, estende, la proroga al 15 marzo 2024 del pagamento delle prime due rate della rottamazione-quater anche ai soggetti con residenza, sede legale o sede operativa nei territori dell'Emilia-Romagna, della Toscana e delle Marche colpiti dagli eventi alluvionali del maggio 2023.

Si parla anche di una eventuale rottamazione quinquies


Dall'analisi dei pagamenti derivanti dalla rottamazione quater ed eseguiti nel 2023, risulta che su circa 12 miliardi di euro attesi nelle casse dell'erario, solo poco più della metà, ovvero circa 6,5 miliardi, sono stati effettivamente versati dai debitori. La differenza, pari a circa 5 miliardi di euro, è rimasta invece insoluta, fissando il tasso di decadenza della definizione agevolata delle cartelle al 45,4%. Il tutto considerando che i dati del magazzino delle cartelle al 31/12/2023 fissano in un valore di 1206 miliardi di euro il debito esattoriale dei contribuenti italiani.
Nella panoramica appena descritta si rende inoltre necessaria una precisazione: le disposizioni del recente decreto Milleproroghe non consistono in una vera e propria riapertura dei termini della cd. rottamazione quater, nel senso che non sarà possibile, per chi non ha aderito alla definizione agevolata entro il 30/06/2023, di accedere al beneficio.


La proroga che è stata accordata con le recenti disposizioni del Milleproroghe, infatti, si risolve esclusivamente in uno slittamento in avanti della scadenza delle prime 3 rate della rottamazione quater, al fine di evitare ai contribuenti in ritardo con il pagamento di decadere da questa importante agevolazione. Spetterà quindi a Governo e Parlamento il compito di valutare una eventuale riapertura dei termini per l’adesione alla rottamazione delle cartelle esattoriali che, di fatto, si tradurrebbe in una rottamazione quinquies.

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