Non è escluso che lo schema diventi strutturale - sono in molti a invocarlo - ma almeno per il momento “Opzione donna”, la via per l’uscita dal lavoro anticipata aperta alle donne, è a tempo. C’è anche chi chiede che la misura diventi strutturale. Ma al momento lo spartiacque si ferma al 31 dicembre 2021 e quindi alle lavoratrici nate nel 1962.
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Come funziona
La legge di bilancio 2021 ha infatti esteso la possibilità di accedere al trattamento pensionistico anticipato alle lavoratrici che abbiano perfezionato i requisiti previsti entro il 31 dicembre 2020.
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La liquidazione
Rimane confermato il meccanismo previsto dall’articolo 12 del Dl 78/2010 come convertito con legge 122/2010 che prevede un differimento della percezione del primo rateo dell’assegno pensionistico decorsi 12 mesi (la “finestra” sale a 18 mesi per le autonome) dopo la maturazione dei suddetti requisiti. Si ricorda che se i predetti requisiti sono posseduti entro il 31 dicembre 2020 il pensionamento può avvenire in qualsiasi data successiva per il cosiddetto principio della cristallizzazione del diritto a pensione.
Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Inps, le pensioni liquidate con “Opzione Donna” nel 2020 e nel primo trimestre 2021 hanno distribuzioni molto simili, con il 90% di pensioni con importi inferiore al 1.000,00 e con età alla decorrenza delle titolari comprese tra58 e 61 anni in circa l’80% dei casi in entrambi i periodi.
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