Nexi, profitti a 731 milioni e primo dividendo ai soci

3 Minuti di Lettura
sabato 1 marzo 2025, 05:15

Ritorno all’utile e, soprattutto, il primo dividendo agli azionisti dal lancio. Nexi archivia il 2024 con numeri positivi. Il gruppo finanziario, specializzato in pagamenti digitali, ha chiuso lo scorso anno con un utile netto di 731 milioni, in aumento del 4,1% rispetto al 2023. I ricavi hanno raggiunto quota 3,5 miliardi, segnando un aumento del 5,1%, mentre il Mol è stato pari a 1,8 miliardi, (+7,1%). Il margine si è attestato al 53%, con un incremento di 101 punti base, anche - si legge in una nota - grazie alla più veloce realizzazione di efficienze e sinergie alla luce dell’integrazione del gruppo.

REMUNERAZIONE

Soltanto nel quarto trimestre del 2024 i ricavi sono saliti del 3,7 per cento a 942,4 milioni e l'ebitda è stata pari a 513,3 milioni. Proprio le performance nello scorso anno hanno permesso una robusta generazione di cassa, che permette al gruppo di remunerare i propri azionisti con il primo dividendo della sua storia. In totale sono 600 milioni di euro da distribuire ai soci, attraverso un programma di riacquisto di azioni proprie pari a 300 milioni e una distribuzione di cedole per altrettanti 300 milioni. In Borsa ieri il titolo ha chiuso a 5,06 euro (+9%).

Guardando al futuro, il ceo Paolo Bertoluzzo annuncia che Nexi vuole «aumentare nel tempo» l'ammontare del dividendo.

Raggiunti tutti i risultati nel 2024, Nexi annuncia la guidance per il 2025, che vede ricavi in moderata crescita, influenzata da impatti «eccezionalmente elevati relativi alla vendita dei business di acquiring (il processo attraverso il quale un commerciante accetta pagamenti con carte di credito o di debito dai propri clienti, ndr) da parte di alcune banche e a rinegoziazioni di contratti rilevanti in termini di dimensioni», un'espansione del margine ebitda di almeno 50 punti base e una generazione di cassa in eccesso di almeno 800 milioni. Nel 2026, invece, l'effetto «potrebbe spostarsi sul segmento issuing, poiché potrebbero iniziare le migrazioni delle carte», ha aggiunto Bertoluzzo.

Nexi non esclude future acquisizioni, ma con un approccio «molto rigoroso» e operazioni «mirate». Nessun commento, invece, sulla possibile cessione della rete nazionale interbancaria (Rni), parte della divisione Digital Banking Solutions (Dbs) del gruppo, ma il ceo si limita a ribadire che «la razionalizzazione del portafoglio di business all'interno delle attività di Dbs rimane una nostra priorità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA