Mercato auto italiano ancora in rosso, calo vendite a doppia cifra (-35%)

Mercato auto italiano ancora in rosso, calo vendite a doppia cifra (-35%)
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Martedì 2 Novembre 2021, 19:00
(Teleborsa) - In Italia a ottobre sono state immatricolate 101.015 auto, il 35,7% in meno dello stesso mese del 2020. Nei dieci mesi, secondo i dati del Ministero dei Trasporti, le immatricolazioni sono in tutto 1.266.629, pari a una crescita del 12,7% sull'analogo periodo dell'anno scorso.

I trasferimenti di proprietà sono stati invece 297.892 a fronte di 357.958 passaggi registrati a ottobre 2020, con una diminuzione di quasi il 17%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 398.907, ha interessato per il 25,32% vetture nuove e per il 74,68% vetture usate.

Il gruppo Stellantis ha immatricolato a ottobre 35.664 vetture, il 41,7% in meno dello stesso mese del 2020. La quota scende dal 38,9% al 35,3%. Nei dieci mesi le immatricolazioni del gruppo italo-francese sono 481.653, in crescita dell'11,3%, con la quota al 38% a fronte del 38,5%.Secondo le stime UNRAE, in assenza di interventi, il 2022 chiuderà di poco al di sopra del 2021, con circa 1.600.000 immatricolazioni. "In questa situazione suscita forte sconcerto l'assenza nella bozza di Legge di Bilancio di qualsiasi misura per l'automotive, nonostante alcuni Ministri e Viceministri abbiano assicurato un imminente piano triennale di sostegni - afferma il presidente UNRAE Michele Crisci -. Noi continuiamo a contare sulla manovra finanziaria come strumento idoneo per un intervento strategico di medio periodo secondo le tre direttrici indicate da UNRAE: rifinanziamento dell'Ecobonus; revisione della fiscalità, in particolare per la categoria delle auto aziendali; un piano per lo sviluppo capillare ed omogeneo sul territorio delle infrastrutture di ricarica, con stazioni ad alta potenza nelle autostrade".

Per il Presidente di ANFIA, Paolo Scudieri, in questo scenario, "è fondamentale che nella Legge di Bilancio 2022, anche in
considerazione degli impegni che l'Italia sottoscriverà a conclusione della COP26 attualmente in corso a Glasgow, sia prevista una misura di respiro almeno triennale per sostenere il mercato delle autovetture e dei veicoli commerciali leggeri a basse emissioni, nel quadro di un piano di accompagnamento della transizione energetica e produttiva del nostro settore".

Secondo il Centro Studi Promotor, la pesantissima contrazione del mercato italiano dell'auto "è dovuta soprattutto alla crisi nelle forniture di microchip", una situazione che "non è destinata a risolversi a breve". Per Gian Primo Quagliano, presidente del CSP, "è evidente che la scarsa disponibilità di auto, sia nuove che usate, rende meno urgente il problema del rifinanziamento degli incentivi necessari per compensare gli effetti negativi sul mercato dell'auto della pandemia. Il settore si attendeva che la proposta di Legge Finanziaria per il 2022 prevedesse un intervento organico per superare la fase di stop and go degli incentivi e per varare un piano per favorire la transizione ecologica nel mondo dell'auto. Così non è stato, ma il problema resta sul tavolo".
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