Nel frattempo, la tensione tra Roma e Bruxelles si è riaccesa dopo il duro botta e risposta a distanza tra il ministro dell'Interno Salvini e il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, dapprima sui migranti, poi, sulla manovra.
"L'Italia ha già avuto flessibilità per 30 miliardi e ora deve rispettare le regole" - ha detto Juncker - al quale il leader leghista ha subito replicato: "non siamo cocciuti" ma "lasciateci lavorare" e davanti all'incombente ipotesi dell'apertura di una procedura da parte dell'Ue, ribadisce che "i fondamentali" non saranno toccati. "Ben vengano i consigli, ma i diktat saranno rispediti al mittente".
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