La finta primavera con temperature minime di 2,2 gradi superiori alla media nella prima decade di febbraio ha ingannato le coltivazioni favorendo un "risveglio" che le rende particolarmente vulnerabili all' arrivo del freddo con il rischio di danni incalcolabili.
Siamo di fronte, – sottolinea la Coldiretti - agli effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati con il moltiplicarsi di eventi estremi, svolte improvvise e sfasamenti stagionali che impattano pesantemente sull'agricoltura e sull'ambiente.
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