Salvo sorprese la Legge di Bilancio 2023 confermerebbe infatti solo l'aumento di 2 miliardi di euro previsti dalla precedente manovra. "Una cifra che oltre ad essere erosa dall'inflazione – ha commentato il Presidente – non permetterà di coprire i costi straordinari dovuti alla pandemia e alla crisi energetica, né tantomeno di avviare alcun rilancio del SSN. Con il risultato di mandare "in rosso" anche le Regioni più virtuose, con inevitabili conseguenze sull'erogazione sulla qualità dell'assistenza». Peraltro, se uno degli obiettivi "ventilati" in campagna elettorale era di allineare il finanziamento alla media europea, il Presidente Cartabellotta ha ricordato che "nel 2020 la spesa sanitaria pubblica italiana era inferiore di 215 di euro pro-capite rispetto alla media europea: esiste dunque un gap di circa 12,7 miliardi che può essere colmato solo con una programmazione pluriennale di rilancio del finanziamento pubblico".
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