I ritardi di consegna e una domanda irregolare durante lo scorso anno hanno portato Johnson & Johnson a mancare il suo obiettivo di raccogliere 2,5 miliardi di dollari dalle vendite di vaccini nel 2021. Occorre sottolineare che i contributi del vaccino contro il coronavirus rappresentano una piccola parte delle vendite complessive della società, la quale ha anche scelto di rinunciare ai profitti del vaccino nel corso della pandemia. Le vendite del farmaco antitumorale Imbruvica (prodotto con AbbVie) sono state di 1,06 miliardi di dollari nel trimestre, al di sotto delle stime di Wall Street di 1,17 miliardi di dollari, mentre quelle del farmaco per il morbo di Crohn Stelara di 2,33 miliardi di dollari, anche queste sotto al consensus di 2,45 miliardi di dollari.
La società farmaceutica statunitense si aspetta vendite per l'intero anno di 95,9-96,9 miliardi di dollari dalle sue normali operazioni, che salgono a 98,9-100,4 miliardi di dollari se si comprende il vaccino (pari a un aumento del 5,5-7% rispetto all'anno precedente). I ricavi da vaccino sono previsti tra 3 e 3,5 miliardi di dollari. Johnson & Johnson stima un utile rettificato 2022 a 10,40-10,60 dollari per azione, in aumento del 6,1-8,2% rispetto al 2021.
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