Il ministero per la Transizione ecologica, fanno sapere a fine giornata i rappresentanti del Wwf e di Legambiente, punta a creare una struttura ad hoc forte autorevole e competente per favorire la transizione ambientale, visto che il 37% delle risorse messe in campo dal Recovery Fund serviranno a finanziare azioni per il clima e la biodiversità. Sul modello francese, il nuovo dicastero potrebbe accorpare Sviluppo Economico e Ambiente.
"Ancora una volta Beppe Grillo ha offerto al Paese una visione importante con la proposta, accolta dal premier incaricato Mario Draghi, di istituire un ministero per la transizione ecologica, sul modello di altri Paesi europei. Tutto questo – commenta sul suo profilo Facebook Luigi Di Maio – porterà un grande contributo all'Italia: il progetto punta infatti a sostenere l'ambiente, come il M5s ha sempre fatto, e a integrare la difesa della nostra terra con le opportunità di sviluppo e di crescita economica. La ricostruzione, dopo la crisi causata dalla pandemia, comincia da qui". "Un'ottima notizia: il ministero per la transizione ecologica entra nell'agenda di governo e diventerà realtà. Ringrazio Beppe Grillo per aver posto questo importante tema al centro del dibattito, e il presidente incaricato Draghi per la sensibilità con la quale ha saputo accogliere la nostra proposta" gli fa eco il capo politico M5s Vito Crimi.
A sbloccare la trattativa M5s-Draghi sarebbe stata una telefonata tra il l'ex presidente della Bce e Beppe Grillo nella quale Draghi avrebbe promesso il segnale richiesto a placare gli animi del Movimento.
Tra i nomi per il nuovo ministro della Transizione ecologica, a quanto si apprende, sarebbe in pole quello dell'economista Enrico Giovannini.
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