La nuova proprietà dovrà portare lo stabilimento – dopo un periodo ponte che andrà fino al 31 agosto – nelle mani di un nuovo investitore industriale. In base all'accordo il nome verrà rivelato metà febbraio anche se alcune indiscrezioni hanno rilevato che potrebbe essere un'impresa di macchinari per farmaci.
"Adesso, insieme alla Rsu, ci impegneremo perché proprietà e istituzioni rendano concreti gli obiettivi come da cronoprogramma per consentire la ripresa dell'attività e garantire la continuità occupazionale di tutti i lavoratori, compresi quelli degli appalti", hanno dichiarato in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, e Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia.
La clausola dell'accordo sulla continuità occupazionale prevede che vengano assunti nella nuova impresa al minimo 370 lavoratori diretti –cioè lo stesso numero di quando l'imprenditore Borgomeo ha rilevato le quote di Gkn – la conferma degli attuali lavoratori degli appalti, e che le assunzioni per tornare ai 370 che già non ci sono più e eventualmente anche crescere nel tempo, siano fatte prioritariamente dal bacino di chi ha lavorato prima per la Gkn, in appalto o in somministrazione. "Abbiamo strappato questo accordo innovativo in un contesto sociale ostile. Questa fabbrica è per noi patrimonio del territorio, continueremo a vigilare", ha dichiarato Dario Salvetti della Rsu
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