L'ultimo saluto dei banchieri e imprenditori all'amico Federico Imbert

Le esequie nella Chiesa San Gregorio

L'ultimo saluto dei banchieri e imprenditori all'amico Federico Imbert
di Rosario Dimito
4 Minuti di Lettura
Lunedì 5 Febbraio 2024, 17:20 - Ultimo aggiornamento: 17:57

«Siamo stati convocati tutti da Federico, invitati dai messaggi di amore del canto gregoriano che abbiamo ascoltato e vanno dritti al cuore. Siamo stati convocati da Federico attraverso la sua assenza». Padre Innocenzo ha delineato la figura di Federico Imbert, oggi lunedì 5 nel corso dell’omelia nella Chiesa di San Gregorio al Celio, durante l’ultimo saluto a uno dei maggiori banchieri d’affari italiani, scomparso venerdì 2 a Milano, a causa di un male incurabile. «Federico - che padre Innocenzo ha citato 12 volte, descrivendo con efficacia soprattutto la figura umana, dopo la lettura del Vangelo 2° Matteo - sapeva amare come ci ha insegnato Gesù, l’amore verso Dio e verso il prossimo. Lasciatevi amare, così potete amare».

E poi come unica concessione a Imbert nella veste professionale di banchiere in Chase, JpMorgan, Credit Suisse, infine Ubs, padre Innocenzo ha parlato di un «finanziere intelligente che sa di chi fidarsi e quando concedere fiducia». La Chiesa nella quale alloggia la Comunità monastica dei monaci Camaldolesi tra i quali c’è Fra Federico Bruno che suona l’organo ed è amico di famiglia di Imbert, era strapiena, la finanza italiana ha voluto rendere omaggio al banchiere delle Opa vincenti, come era conosciuto sul mercato: nel 1999 è stato l’artefice del successo della madre di tutte le opa, quella della razza padana di Roberto Colaninno ed Emilio Gnutti sulla Telecom da 115 mila miliardi di vecchie lire e due anni dopo, è stato al fianco della Pirelli di Marco Tronchetti Provera e dei Benetton nell’acquisto della Bell, il veicolo lussemburghese che deteneva il 22,6% del gruppo di tlc. E da allora non c’è stata operazione pubblica e privata che non abbia visto Imbert in cabina di regia.
La salma è entrata in Chiesa trasportata sulle spalle dai nipoti Renato Garolla, Andrea Garolla, Stefano Colonna di Paliano, Lorenzo Del Gallo e Emanuele Del Gallo.

In prima fila a sinistra della bara c’erano la moglie Isabella con le figlie Enrica ed Elisabetta.

A destra i generi Lorenzo del Gallo, marito di Enrica e Stefano Moreni, consorte di Elisabetta. Poi sparsi fra le altre file e negli spazi laterali molti esponenti del mondo economico, industriale e finanziario. C'erano  Azzurra Caltagirone, amministratore delegato del Messaggero, Luigi Gubitosi (ex ad di Tim e presidente della Luiss), Victor Massiah (ex ad di Ubi banca), Giovanni Ronca, responsabile del wealth management italiano di Ubs/Credit Suisse, Andrea Donzelli e Paolo Celesia (entrambi Jefferies), Pier Giorgio Peluso (cfo di Aspi), Giuseppe Vegas (ex presidente Consob), Giuseppe Recchi (ex presidente Tim e oggi presidente del Ponte dello Stretto spa). Poi tanti colleghi e allievi di Imbert, da Stefano Balsamo (JpMorgan) a Alessandro Mitrovich (ex Chase oggi Finance Partners), a Guido Banti (Ubs), a Fabrizio Pagani (ex Tesoro oggi Vitale), Giuseppe Monarchi (ex Ubs oggi Evercore), Antonio Pace (Hi Tech), l’avvocato Enrico Giordano (studio Clifford Chance) che ha assistito Imbert in molte operazioni. 

Sul finale della Messa, ci sono stati alcuni interventi. La figlia Elisabetta ha letto la Preghiera Semplice di San Francesco, poi la figlia maggiore Enrica che ha letto il lungo discorso a nome di entrambe le figlie, in cui lo hanno ringraziato per tutti gli insegnamenti che ha lasciato: «non ci sono lavori migliori o peggiori, ma esiste solo l’impegno, punto, di cui dovete sempre avere il massimo rispetto». Il nipote Renato Garolla ha ricordato quanto Federico sia stato fondamentale per tutta la famiglia. Quindi il suo amico Giovanni Caffarelli che ha testimoniato una vita trascorsa insieme a Federico. Il suo figlioccio Guglielmo Carignani ed infine l’amica di famiglia Elisabetta Spinelli, che ha contribuito ad organizzare la splendida cerimonia funebre insieme al figlio, Fra Federico Bruno ed ai bravissimi cantori gregoriani. Da amante del bello quale era Federico, sicuramente ha apprezzato una cerimonia così armoniosa. La salma di Imbert riposerà da martedì 6 febbraio nel Cimitero di Castellammare di Stabia, in una cappella di famiglia: il padre di Federico, Fabrizio era un industriale del posto. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA