"I tempi sono già trascorsi - prosegue Savona - non è un problema del futuro ma del presente. Quando si parla di non usare più la moneta fisica, che potrebbe essere il veicolo del virus, e si passa alla moneta elettronica, noi siamo già in questo universo. Il problema che si pone in questo momento è che i privati si sono già mossi, dai bitcoin in poi, sono pronti a partire. La mia preoccupazione è che queste monete, che non godono del trattamento legale, devono essere regolate, prima che i privati invadano talmente il mercato, oggi ancora il rischio non c'è, e potremmo trovarci in futuro con una parte dell'economia si è indirizzata verso la moneta privata e il settore pubblico non è ancora pronto ad accoglierla. Bisogna sciogliere delle riserve, superare preoccupazioni che esistono e che sono fondate e fare delle scelte. Per me la scelta è che esiste una moneta pubblica, che ha valore legale di pagamento e di serbatoio dei valori".
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