All'interno del documento viene in particolare previsto un periodo di reintroduzione dei dazi solo sul riso Indica lavorato per un periodo non superiore a tre anni, con un valore scalare dell'importo stesso da 175 euro a tonnellata nel 2019, 150 euro a tonnellata nel 2020 e 125 euro a tonnellata nel 2021; una proroga e' possibile ove sia giustificata da particolari circostanze.
Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini spiega come si è giunti a questo obiettivo, visto che l'Italia è il primo produttore di riso in Europa: "Si tratta del risultato della mobilitazione della Coldiretti nelle piazze italiane e nelle sedi istituzionali che ha portato Bruxelles a riconoscere il danno economico dovuto ai volumi di importazioni di riso che giustificano l'attivazione della clausola di salvaguardia e lo stop alle agevolazioni a dazio zero".
Sempre Prandini ha poi sottolineato che "ora occorre lavorare per estendere anche al riso non lavorato". "Il riso Indica prodotto in Cambogia e Myanmar - ha precisato la Coldiretti - arriva sul mercato della Ue in volumi e livelli di prezzo tali da determinare serie difficoltà agli operatori europei del settore e pertanto è stato giustamente chiesto il rispristino dei dazi nel triennio 2019-2022".
© RIPRODUZIONE RISERVATA