Bonus energia, Alberto Balocco: «Senza aiuti molte aziende sono a rischio»

Il presidente e ad di Balocco: «Il governo intervenga subito per correggere la norma». E sulla crisi del gas: «Sono molto preoccupato, l’Italia la più penalizzata»

Bonus energia, Alberto Balocco: «Senza molte aziende sono a rischio»
di Michele Di Branco
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Lunedì 11 Luglio 2022, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 12:47

«Di fronte ad un pasticcio simile, la reazione non può che essere quella raffigurata nel celebre urlo di Munch». Con un pizzico di ironia, Alberto Balocco, presidente e ad del colosso dolciario piemontese, attinge ai celebri dipinti del pittore norvegese per descrivere il senso di stupore delle imprese nei confronti dell’errore commesso nel decreto Aiuti .

Dottor Balocco, il credito d’imposta messo a punto per sostenere le aziende alle prese con il decollo dei costi energetici è fortemente limitativo e sta creando polemiche. Qual è la sua valutazione sulla vicenda? 
«Evidentemente qualcuno quando scrive le norme ha una visione un po’ pressappochista della realtà in quanto non è capace di vedere oltre il proprio naso.

Ed il risultato è che si combinano questi pasticci. Sicuramente in sede di conversione del decreto è stato imposto un forte limite ad un intervento che, invece, è utile perché le aziende escono da un biennio complicato di pandemia nel quale un certo mondo imprenditoriale non ha avuto nulla. Si pensi ad esempio al tessile, un settore che oggi si vede mutilato nella fruizione di un sostegno così importante». 

Cosa dovrebbe fare il governo in questa situazione? 
«Spero, mi auguro e sono sicuro che il governo interverrà con grande tempestività per correggere e chiarire questa vicenda. È veramente palese che si tratta di una cosa strana. Ma ho fiducia in quanto il governo sta dando dimostrazione di grande pragmatismo in questo momento». 

Può fare un esempio dell’impatto che la crisi energetica sta determinando sulle imprese? 
«Io sono molto spaventato perché, ad esempio, qualcuno ironizza sulla mancanza di anidride carbonica. "Pazienza, berremo acqua minerale", dice qualcun senza rendersi conto che il problema è molto più profondo. Se manca l’anidride carbonica a causa del costo elevato dell’energia si tratta di un guaio serio. Nell’industria alimentare serve a raffreddare gli impasti in modo da mantenere la qualità. In questo momento l’industria alimentare è priva di anidride carbonica ed è un ennesimo campanello d’allarme perché fa capire che quello che era scontato fino a ieri, pur pagando, domani non è detto che lo sia».

Rischiamo chiusure a raffica in autunno?
«Sono molto preoccupato: un anno fa avevamo disponibilità di metano senza problemi, adesso si chiudono i rubinetti. E dato che la vicenda Covid ci ha insegnato che di fronte all’emergenza ci sono settori sacrificabili, non posso escludere nulla».

Cosa dovrebbe fare il governo sul fronte di questa crisi?
«È evidente che questo governo eredita problemi che hanno radici molto lontane. Ma devo dare atto a Palazzo Chigi che alcune buone cose sono già state fatte. Mi riferisco al taglio dell’Iva sulle bollette energetiche, scesa al 5 per cento, e alla riduzione degli oneri accessori. Inoltre, penso all’intervento per calmierare il costo dei carburanti. Il momento è terribile soprattutto per un Paese come l’Italia che non ha materie prime e che non ha una politica industriale energetica dai tempi di Enrico Mattei. Oggi ci troviamo in una situazione drammatica che riguarda tutta Europa ma che ci vede come Cenerentola».

Cosa intende dire?
«Che noi paghiamo il prezzo più alto d’Europa. Pensiamo ai francesi che alcuni anni fa hanno puntato sul nucleare e che ora hanno un costo dell’energia dimezzato rispetto a quello che stiamo sopportando noi».
Si parla molto di un intervento del governo sul cuneo fiscale per dare ossigeno agli stipendi, cosa ne pensa?
Si tratta senz’altro di un must. È evidente che il costo che sopportano le imprese è lontanissimo dal salario netto che finisce nelle tasche del lavoratore. Spero in un intervento, ma temo che un taglio si possa fare solo con altro indebitamento e questo è un ulteriore problema.

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