Bollette, a Roma e Milano è allarme negozi: soffocati dal caro energia, per chi non paga iniziano i primi distacchi

Bollette, a Roma e Milano è allarme negozi: soffocati dal caro energia, per chi non paga iniziano i primi distacchi
di Giusy Franzese
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Martedì 6 Settembre 2022, 08:08

Il conto finale potrebbe essere davvero drammatico: secondo Confcommercio a causa dei folli rincari delle bollette nel terziario in tutta Italia sono a rischio sopravvivenza nell'arco di pochi mesi 120 mila imprese che danno lavoro a 370 mila persone. Una catastrofe. Che potrebbe diventare di proporzioni ciclopiche, dato che anche gli altri settori, dall'industria all'agricoltura, si trovano più o meno nelle stesse condizioni. Il grido d'allarme è corale: non ce la facciamo più a sostenere questi rincari. Ieri la Confcommercio lo ha ribadito diffondendo anche i dati delle principali città. A Roma il caro-bollette mette a rischio 8-10.000 aziende, un numero che andrebbe ad aggiungersi alle 15.000 già perse tra Roma e provincia per la pandemia.
«Le aziende sono esposte ad una doppia difficoltà: bollette sempre più alte che pagano e soldi in meno che incassano con il calo dei consumi. C è un impoverimento generale, la città stava ripartendo dopo la pandemia. Per gli operatori è stata una buona estate. È necessario che il governo intervenga con misure immediate che riducano i costi» dice il direttore di Confcommercio Roma, Romolo Guasco.

Il falò

A Milano l'impatto dei rincari energetici sui fatturati del terziario nell'ultimo anno è stato in media del +121%. E ieri nelle principale piazze umbre - sempre con l'organizzazione della Confcommercio - negozianti, ristoratori e albergatori si sono dati appuntamento per fare tutti insieme, allo stesso orario, un bel falò delle bollette ricevute. Un gesto simbolico che rende però plasticamente evidente la disperazione di chi non riesce più a sostenere i costi impazziti dell'energia e rischia di perdere tutto.
Persino gli amministratori pubblici non sanno più come affrontare le spese.

Ieri il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ad esempio ha fatto sapere che presto la sua Regione non saprà come fare per pagare le bollette degli ospedali «visto che l'aumento previsto è tra i 200 e i 300 milioni di euro». «Ho un contatto continuo con Anci e sono cosciente del fatto che molti piccoli Comuni non saranno in grado di reggere gli aumenti dei costi delle bollette energetiche» ha aggiunto.

I distacchi

«Servono interventi rapidi altrimenti - sottolinea Federterziario, associazione che rappresenta circa 85.000 aziende - «molte piccole e micro imprese sono destinate a chiudere entro il primo semestre del 2023, con una conseguente drammatica perdita di posti di lavoro». Anche la Cna, che rappresenta gli artigiani, è preoccupatissima per i rialzi energetici totalmente fuori controllo. Ed elenca i comparti ormai in ginocchio: le imprese del vetro, della ceramica, del cemento, della plastica, della produzione di laterizi, la meccanica pesante, l'alimentazione e la chimica. I rimedi sono veramente pochi per chi non può interrompere la produzione. E già c'è chi denuncia diminuzioni di potenza e distacchi. A questo proposito Alessandro Franco, segretario generale di FederTerziario, invoca «un intervento dell'esecutivo per moderare e disciplinare questi aspetti che vengono posti in essere con le modalità di sempre, con la drammatica conseguenza che spesso gli imprenditori, già in difficoltà nel reperire la liquidità necessaria per pagare bollette esorbitanti, rischiano di vedersi staccare anche le utenze (e conseguentemente di dover chiudere le proprie attività) e ciò anche se è pendente un reclamo, i cui tempi di risoluzione sono eccessivamente lunghi».
Nel frattempo Assoutenti lancia un ulteriore allarme che riguarda anche direttamente le famiglie: «Con gli stoccaggi e gli approvvigionamenti di gas attuali le aziende fornitrici non sono in grado di fornire il gas a tutti i propri clienti e riusciranno a coprire il fabbisogno energetico invernale per un periodo non superiore ai 45 giorni, dopo di che sarà il caos, con pesanti razionamenti, case gelate e stop alle attività per industrie e imprese».
 

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