Il responsabile dell'Istituto di Via Nazionale ha confermato anche che le misure di sostegno della liquidità delle imprese "sono state sicuramente efficaci". "Stimiamo che il numero di società di capitali che avrebbe potuto trovarsi in fabbisogno di liquidità a causa della crisi, nel corso del 2020, avrebbe potuto superare le 140mila unità", ha spiegato Balassone, aggiungendo che questo numero è stato contenuto dagli interventi effettuati dal Governo in 100mila unità, "un livello di poco inferiore a quello che avremmo avuto in assenza di un'emergenza sanitaria".
L'economista ricorda che le misure approntate per contrastare gli effetti dell'emergenza sanitaria sono state di "dimensioni eccezionali", ma "con l'attenuarsi dell'incertezza l'intervento pubblico avrà il compito non semplice di farsi più selettivo, concentrandosi nei settori che più a lungo sconteranno difficoltà legate alla crisi sanitaria, sostenendo e accompagnando verso una nuova occupazione chi ancora sarà senza lavoro".
Balassone ha parlato anche della CIG in deroga e delle integrazioni salariali, che "accrescono ulteriormente la complessità e la frammentarietà del nostro sistema di ammortizzatori sociali", ma "operano in continuità con quelle precedenti, mirando a preservare le posizioni lavorative esistenti". Misure che, da un lato, consentono di "attutire gli impatti della graduale rimozione del blocco dei licenziamenti", ma andranno valutate per evitare che siano tali da "scoraggiare l'offerta di lavoro".
Il responsabile di Bankitalia si è anche espresso favorevolmente sull'Aiuto alla crescita economica (ACE), affermando che "è una misura utile e ben disegnata" e "può risultare particolarmente utile nella congiuntura attuale". L'ACE - ha aggiunto - è in grado di "determinare benefici di natura selettiva perché incentiva apporti di capitale da parte degli azionisti, che si verificheranno prevalentemente quando vi sia una concreta prospettiva che l'azienda cresca e generi reddito".
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