Rischia di non avere fondi appositi e aggiuntivi il piano d'azione per rilanciare l'auto che la Commissione europea presenta oggi a Bruxelles. Nella piattaforma non c’è soltanto il rinvio di tre anni alle multe che i costruttori rischiano di pagare già dal 2025 per le emissioni di auto e furgoni. A differenza dei camion, per i quali - tra le sorprese generali - non ci sarà alcuno sconto. La piattaforma, infatti, punta a far recuperare alle imprese del Vecchio continente terreno rispetto ai concorrenti cinesi e americani sulla produzione di veicoli a guida autonoma, batterie, software, sistemi di infotainment e biocarburanti.
Tenendo però la barra salda verso l’elettrificazione, lasciando spazi risicati - nonostante le garanzie della presidente Ursula von der Leyen - verso la neutralità tecnologica, che dovrebbe mantenere in vita anche dopo il 2035 plug-in e Range extender.
L’INNOVAZIONE
Guardando ai finanziamenti, per esempio, la Ue veicolerà 3 miliardi già stanziati nel prossimo triennio con un apposito fondo per l’innovazione, per creare in Europa una vera industria delle batterie.
LA DIREZIONE
Per aumentare le vendite di veicoli elettrici, la Ue punta a esportare in tutto il Continente il sistema francese dei leasing sociali. In questa direzione alcune risorse da girare agli Stati membri potrebbero arrivare dal Fondo sociale per il clima, ovvero il tesoretto da 86,7 miliardi che vedrà la luce nel 2026 grazie alle entrate dal mercato del carbonio, l'Ets, applicato a trasporti ed edifici.