Auto, immatricolazioni su del 9,5% a settembre grazie agli incentivi

Auto, immatricolazioni su del 9,5% a settembre grazie agli incentivi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 1 Ottobre 2020, 19:30 - Ultimo aggiornamento: 19:42
Mercato dell'auto in netta ripresa a settembre con 156.132 autovetture immatricolate, in aumento del 9,5% rispetto allo stesso mese del 2019 e contro un calo dello 0,29% registrato in agosto. A settembre sono stati registrati poi 362.523 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una crescita del 6,95% rispetto a settembre 2019. Lo comunica il ministero dei Trasporti.

Il bilancio da inizio anno resta però pesantemente negativo, a causa della crisi pandemica e del lockdown: totale immatricolato 966.017 autovetture (-34,21%) e trasferimenti di proprietà per 2.088.132 veicoli (-33,32%).

Fca ha evidenziato un risultato migliore del mercato, con quasi 37.000 vetture immatricolate, in aumento del 17,5% rispetto a settembre dell'anno scorso. Per quanto riguarda il progressivo annuo, le immatricolazioni complessive sono quasi 965.800, con una perdita del 34,2% rispetto al 2019. La performance di settembre ha permesso a Fca di raggiungere una quota di mercato del 23,7%, in crescita sia rispetto allo stesso mese dell'anno scorso (+1,6 punti percentuali) sia al 22,1% ottenuto ad agosto. Per quanto riguarda i marchi, vanno segnalati gli ottimi risultati ottenuti da Jeep (+24,3%), Fiat (+19,1%) e Lancia (+12,8%).

Il merito della crescita di settembre - commenta il Centro Studi Promotor - è degli incentivi previsti dal decreto Rilancio. Il risultato di settembre avrebbe potuto però essere molto più rilevante se lo stanziamento per gli incentivi non fosse stato rigidamente contingentato in funzione delle emissioni di CO2 al chilometro. Un sistema che ha penalizzato la tipologia di auto più richieste.

Le associazioni rappresentative del settore - ha aggiunto il Csp - hanno chiesto perciò di far confluire in un unico fondo gli stanziamenti previsti per le quattro classi di emissioni. Questa richiesta potrebbe essere accolta nella conversione in legge del decreto Agosto e se così fosse l'ultimo trimestre dell'anno potrebbe essere caratterizzato da incrementi anche più consistenti di quello registrato in settembre e non si deluderebbero le aspettative degli operatori e del pubblico.

Anche Michele Crisci presidente dell'Unrae, associazione che raggruppa i produttori di auto esteri, afferma che i dati di settembre «finalmente positivi, equivalgono a una cartina di tornasole che conferma l'efficacia della politica degli incentivi come strumento necessario per superare una crisi di mercato straordinaria. L’Unrae - ha aggiunto - si è adoperata in tutti i modi per far comprendere che l’eccezionalità della situazione economica indotta dalla pandemia andava affrontata con misure straordinarie. Gli incentivi al mercato dell’auto varati dal Governo stanno fornendo quella necessaria boccata di ossigeno per superare una fase estremamente negativa, che purtroppo non è e non sarà di breve durata. Togliere l’ossigeno quando la fase acuta non è terminata, equivale a riaccendere la crisi e così rendere vani gli sforzi economici che lo Stato e le stesse Case automobilistiche hanno fatto per sostenere il mercato, finora con risultati confortanti».

Unrae rileva, inoltre, il rischio di un rapido esaurirsi delle risorse destinate agli incentivi soprattutto per la parte più consistente del mercato: sono già finite quelle della fascia 91-110 g/Km e, probabilmente a metà ottobre, termineranno anche quelle a beneficio della fascia 61-90 g/Km. «Demandare il problema della prosecuzione degli incentivi alla prossima Legge di Bilancio, le cui norme entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2021 - sottolinea Crisci - significa creare un pericoloso buco di alcuni mesi, che porterebbe il mercato a una depressione certa, per superare la quale potrebbero non essere più sufficienti le risorse assegnate dal bilancio dello Stato del 2021. Un mancato rifinanziamento agli incentivi danneggerebbe il mercato e sarebbe un clamoroso errore strategico da parte del nostro Paese - conclude Crisci -. Per comprenderlo basta evidenziare come, confrontando i dati di oggi con quelli del settembre 2019, la crescita dell'immatricolato dei veicoli rientranti nelle diverse fasce incentivate, inclusa la 91-110 g/Km, abbia comportato una diminuzione consistente pari all’11% delle emissioni complessive di CO».

Da sottolineare, infine, sempre secondo l'Unrae, che le vendite aggiuntive per i soli privati hanno generato un incasso per lo Stato di oltre 100 milioni di euro di Iva, più che ripagando per esempio solo il valore degli incentivi nella fascia 91-110.
© RIPRODUZIONE RISERVATA