Sarà lui a ricoprire la carica di Ad (la nomina è prevista nella riunione del CdA del 15 gennaio prossimo) nella società di gestione dello scalo di Capodichino.
Era stato proprio Barbieri, allora assessore municipale al bilancio e risorse strategiche della giunta Bassolino a Napoli, ad accompagnare l'aeroporto nel processo di privatizzazione nell'agosto 1997, quando gli enti pubblici azionisti cedettero al gruppo inglese BAA, il 35% delle quote. Con l'acquisizione del pacchetto azionario di maggioranza da parte di BAA, lo scalo di Napoli risultò il primo aeroporto italiano ad essere privatizzato.
Attualmente, l'azionariato di Gesac è composto da 2i Aeroporti con una quota dell'87%, per il 12,5% dalla Città Metropolitana di Napoli e per uno 0,5% dal Comune di Napoli.
Il giro di porte, che ha condotto Armando Brunini in SEA e porterà Roberto Barbieri in Gesac, è maturato tutto nella galassia di 2i Aeroporti che controlla il 75,28% di Sagat e dunque ha permesso di adottare soluzioni interne affidando ruoli primari a manager già impegnati nella gestione aeroportuale. Barbieri, peraltro, è anche presidente di Sogeaal, società di gestione dell'aeroporto di Alghero, a sua volta controllata al 71,25% da 2i Aeroporti.
Barbieri eredita da Brunini l'aeroporto di Napoli, cresciuto negli ultimi cinque anni dell'82% in termini di movimento passeggeri, attestandosi al quinto posto nella classifica degli scali nazionali, e destinato a superare nel 2019 la soglia dei dieci milioni.
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