Roma, l'Atac demolisce le motrici storiche della metro. Raggi si era impegnata a salvarle

Roma, l'Atac demolisce le motrici storiche della metro. Raggi si era impegnata a salvarle
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Venerdì 14 Aprile 2017, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 13:04
L'Atac demolisce le poche elettromotrici Mr 200/300 superstiti della metro B, la prima della capitale inaugurata dal presidente della Repubblica Luigi Einaudi il 9 febbraio 1955 e poi utilizzate anche per il servizio Termini-Lido dal 1956 al 1986. E questo nonostante l'impegno preso dal sindaco Virginia Raggi con voto unanime bipartisan dell'assemblea capitolina «a porre in essere tutte le iniziative necessarie e ad adottare ogni atto idoneo finalizzato alla sospensione delle demolizioni, relativamente alle elettromotrici della Roma-Viterbo e della Roma-Lido».

Enrico Stefàno, esponente M5S, attuale presidente della commissione capitolina trasporti, nel 2014 quando era all'opposizione, chiedeva adirittura all'allora sindaco Ignazio Marino «se non sia economicamente più vantaggioso, e rispondente alle esigenze di trasporto pubblico della collettività, riutilizzare o destinare a un polo museale i treni da demolire».

Oltre alle vetture della metro, sono a rischio anche quella della Roma Nord (linea Civita Castellana-Viterbo) costruite nel 1932, protette dal Codice dei Beni Culturali. L'Atac sembrerebbe infatti intenzionata a sospendere l'esercizio della tratta Viterbo-Catalano, nelle giornate dei prossimi 24 e 25 aprile, per procedere alla loro "smobilitazione", con la motivazione dell'inquinamento ambientale.


 
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